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Rescaldina, il nuovo asilo (per ora) non si fa

Rinviati agli anni successivi gli interventi da più di 100mila euro, per lo stallo in Regione dell'accordo di programma per l'ampliamento Auchan

Opere pubbliche? A Rescaldina se ne riparla il prossimo anno, almeno per quei lavori che superano i 100mila euro di spesa e quindi vanno inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche. Il consiglio comunale, infatti, durante l'ultima seduta, non ha dettato lo stop delle attività, che continueranno regolarmente per gli interventi da meno di sei cifre, ma ha optato per il rinvio delle opere più "sostanziose".

[pubblicita]«La traslazione degli interventi al secondo e terzo anno nasce evidentemente dallo stallo in cui oggi la procedura di accordo di programma (per l'ampliamento Auchan, ndr) si trova in Regione Lombardia – ha spiegato il sindaco Gilles Ielo –. É evidente che i recenti accadimenti avvalorano maggiormente questa decisione dell'amministrazione, già nata dal ritardo da parte di Regione. L'accordo di programma comporta un iter abbastanza lungo e complesso, inoltre la recente assoggettabilità alla procedura di VIA della domanda presentata dall'operatore fa sì che la decisione di posticipare all'anno successivo gli interventi sia una scelta quantomeno cautelativa e sensata. Il quadro attuale, inoltre, fa sì che, qualora i provvedimenti vigenti abbiano una durata maggiore, il fermo dei cantieri avrà delle ripercussioni sulle entrate che solitamente finanziano questo tipo di opere».

LE OPERE IN PROGRAMMA – In calendario, per il prossimo anno, rimangono comunque un intervento da 150mila relativo alle lampade di emergenza nei plessi comunali, riqualificazioni alle scuole primarie per 500mila euro e alle scuole secondarie di primo grado per lo stesso importo, la riqualificazione del Centro Sandro Pertini per 250mila euro, la riqualificazione dei parchi cittadini per 200mila euro, la riqualificazione dell'impianto sportivo di via Schuster per 600mila euro e la manutenzione di strade e marciapedi per 320mila euro.

Per l'anno dopo ancora, invece, in programma ci sono altri interventi di riqualificazione alle scuole primarie e secondarie di primo grado, sempre per 500mila ciascuno, altri 250mila euro di lavori per il Centro Sandro Pertini, la riqualificazione del centro sportivo via Melzi per 100mila euro, altri 100mila euro di manutenzione per strade e marciapedi e la riqualificazione dell'impianto sportivo di via Roma per 100mila euro.

Tra gli interventi che non sono stati riproposti, la nuova scuola materna da realizzare in adiacenza alla scuola primaria Manzoni: i lavori, che hanno scaldato per mesi il dibattito politico del paese e richiederebbero un esborso da 2 milioni e 200mila euro, non sono stati inseriti nel piano triennale «in quanto il mancato finanziamento statale dell'opera comporterebbe la sua esecuzione con totale contrazione di mutuo, rispetto al quale il Comune di Rescaldina, con le regole sugli equilibri di bilancio ripristinati dal 2020, non ha gli spazi finanziari necessari». Così come non viene riproposta la ristrutturazione dei servizi igienici della mensa e dei locali spogliatori della palestra della scuola primaria Manzoni, che costerebbe alle casse comunali 100mila euro: l'intervento, inizialmente previsto con mutuo, non rientra nel piano approvato dal Parlamentino cittadino dal momento che «si prevede di eseguire le opere nei prossimi esercizi finanziari con risorse proprie di bilancio».

CORO DI NO DALLE OPPOSIZIONI – Il piano triennale delle opere pubbliche ha incassato il "no" unanime delle opposizioni. «L'amministrazione sta strumentalizzando l'accordo di programma e quindi il progetto di ampliamento Auchan per giustifcare la propria incapacità di effettuare e impossibilità di realizzare interventi di profilo urbanistico e quindi opere pubbliche – è stata la critica di Federica Simone dalle fila del centrodestra -. Sicuramente la situazione attuale potrà avere delle ripercussioni negative, ma il nostro rimane un no ad un piano inefficace a dare risposte concrete e immediate alle esigenze territoriali, sproporzionato nell'individuazione delle priorità territoriali e non credibile, perchè gli stanziamenti previsti deriverebbero da entrate ancora incerte, che di fatto non è detto che arrivino già l'anno prossimo. Questo significherebbe che nel caso non arrivassero questo piano risulterebbe lettera morta, e l'intero sistema comunale si bloccherebbe».

Un altro "no" è arrivato anche dai banchi del Movimento 5 Stelle. «É impossibile non rimarcare il fatto che tutta la parte di realizzazione delle opere pubbliche verta sull'espansione di un centro commerciale – ha sottolineato il capogruppo Massimo Oggioni –. Accolgo molto favorevolmente il fatto che sia scomparso il progetto per la realizzazione di una nuova scuola materna».

L'ASILO SI FARÀ – Quello della maggioranza al nuovo asilo, però, è un arrivederci e non un addio. «Qualsiasi amministrazione dotata di buon senso debba, se si prevede un'entrata particolarmente alta, deve prevedere come utilizzare i soldi nel piano delle opere pubbliche – ha replicato il capogruppo di maggioranza Michele Cattaneo –. Questo significa che nel momento in cui l'entrata si rimanda, anche le opere previste da finanziare con quell'entrata vadano rimandate. Tolgo ogni dubbio: in questo bilancio di previsione non è stato possibile prevedere il mutuo per la scuola materna, ma la scuola si farà».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Marzo 2020
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