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Nuovo asilo a Rescalda, coro di “no” dalle opposizioni

Pioggia di obiezioni da parte delle opposizioni consiliari rispetto al progetto presentato dalla giunta per un nuovo asilo a Rescalda

In copertina, un'immagine di repertorio


Coro di "no" dai banchi dell'opposizione del Parlamentino rescaldinese per il progetto della giunta guidata da Michele Cattaneo di realizzare una nuova scuola materna a Rescalda in continuità con la scuola primaria. I primi a dirsi contrari erano stati i pentastellati, e a ruota, nella seduta consiliare di ieri, lunedì 23 luglio, tutti i colleghi di opposizione hanno seguito l'"esempio".

«L'aggiornamento del piano triennale delle opere pubbliche, rispetto a quello approvato con il bilancio di previsione, prevede un'unica sostanziale modifica – ha spiegato l'assessore alle opere pubbliche Daniel Schiesaro presentando il progetto –: l'inserimento di una nuova scuola materna a Rescalda, per una cifra complessiva di 2,2 milioni di euro. Questo intervento verrà finanziato con due modalità: l'amministrazione ha partecipato ad un bando regionale che prevede il potenziale finanziamento dell’80% del progetto a fondo perduto, quindi, auspicando in un positivo esito del bando, abbiamo previsto il finanziamento dell'opera per 1.760.000 euro con i fondi regionale e per i rimanenti 440mila euro con mutuo».

La nuova costruzione, che vedrà la luce anche nel caso in cui il bando regionale non dovesse dare i risultati sperati, avrà le maggiori caratteristiche di ecosostenibilità possibili e sarà un "nearly zero energy building", ovvero un edificio quasi ad energia zero.

Ma la novità, che pure, sostenuta dai voti della maggioranza, ha ricevuto l'imprimatur del consiglio comunale, ha lasciato più di una perplessità tra i banchi dell'opposizione.

NOI X RESCALDINA – Il primo a cercare di mettere il veto sulla nuova scuola dell'infanzia è stato Gianluca Crugnola. Il capogruppo di "Noi X Rescaldina", infatti, ha sollevato la questione pregiudiziale citando le parole che erano state del sindaco Michele Cattaneo lo scorso 3 febbraio 2017: «Ma la Corte dei Conti, poi – aveva risposto il primo cittadino ad un'interrogazione di Paolo Magistrali –, ci lascerebbe mai costruire una nuova scuola quando siamo già in possesso di una struttura adeguata, oggi sottoutilizzata da un ente che secondo la legge è per noi equiparabile ad un privato?». 

La struttura che attualmente ospita la scuola dell'infanzia paritaria, però, «non è ad oggi adeguata – ha chiarito Schiesaro –, e per poterlo diventare, seconda la stima effettuata dagli uffici a seguito di un sopralluogo richiede un esborso di almeno 1,6 milioni di euro». Esborso che cresce ulteriormente se si mettono in preventivo le caratteristiche di massima ecosostenibilità volute dall'amministrazione per il progetto attualmente al vaglio del Pirellone.

Cassata la questione di legittimità, che era stata sostenuta anche dagli altri consiglieri di opposizione, non si sono però esaurite le critiche del capogruppo di Noi X Rescaldina. «La nuova scuola non era un punto del vostro programma, non era tra le linee programmatiche e non se ne trova traccia nei PEG e nei DUP – ha sottolineato Crugnola –: non riusciamo a capire il perché di questa operazione. Soprattutto, riteniamo che l'iter che avete adottato sia poco corretto nei confronti di questo consiglio comunale: stasera ci troviamo qui a fare da passacarte, da ratificatori, perchè in realtà voi avete presentato domanda per il bando regionale con una variazione fatta, senza che il consiglio non solo la approvasse, ma addirittura ne fosse a conoscenza». 

CASATI SINDACO – Anche Bernardo Casati ha sollevato più di una perplessità sul progetto. In primis l'impatto economico: «In questo momento, la previsione improvvisa di un'opera pubblica da 2,2 milioni mi sembra un azzardo per quanto riguarda l’utilizzo di risorse pubbliche. É stato richiesto un finanziamento regionale, ma anche il finanziamento regionale va ad incidere sui contribuenti e quindi su di noi». Senza contare che se i fondi regionali non dovessero poi arrivare in piazza Chiesa «il finanziamento sarebbe tutto soggetto a mutuo e questo avrebbe un'incidenza sui futuri bilanci comunali».

Ma l'ex vicesindaco ha puntato il dito anche contro la reale necessità di una nuova scuola materna. «Avrei preferito una discussione chiara e serena sulla necessità o meno di quest'opera, da valutare su un range dell’andamento demografico decennale per capire non soltanto quello che succede nella scuola materna, ma anche quello che succede nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado – ha osservato Casati –. Non riesco a comprendere il motivo per cui, di fronte ad un decremento demografico, si pensi ad un intervento in un settore che probabilmente non è così necessario: utilizzando strutture esistenti si andrebbe a risparmiare su questo tipo di intervento. Siamo nella fase finale dell’amministrazione, si lascia alle prossime amministrazioni un qualcosa di già deciso e nemmeno discusso con le opposizioni. È un azzardo, un tentativo di spendere denaro pubblico che va al di là delle reali necessità».

MAGISTRALI SINDACO – La scelta dell'amministrazione targata Vivere Rescaldina, secondo Paolo Magistrali, è senza mezzi termini un atto di «schizofrenia politica».

«L'esigenza di creare una nuova struttura non è mai comparsa nel DUP, che dovrebbe essere la stella cometa che illumina l'azione amministratitva – ha evidenziato l'ex primo cittadino –. Non c’è nemmeno la necessità di creare una nuova scuola: esistono già tre sezioni ricavate all’interno della scuola elementare di via Asilo. È vero, magari, proprio perchè sono spazi ricavati all'interno di una scuola elementare, non hanno quegli spazi comuni propri delle scuole materne, ma di fatto molti ragazzi hanno frequentato queste sezioni e non penso siano stati traumatizzati. Sono spazi che non servono, e il mutuo, che va ad appesantire il bilancio comunale e a porre un debito complessivo pro capite non indifferente, viene proposto da un’amministrazione che si è sempre detta contraria ad accendere mutui Ho sempre sostenuto di non vedere di buon occhio l'indebitamento acceso per rifare le piazze, per fare delle manutenzioni, per rifare il manto stradale, per rifacimenti generali dell’arredo urbano. Un indebitamento fatto per costruire una nuova scuola e quindi per creare, secondo il nostro punto di vista, dello sviluppo sociale attraverso un miglior spazio didattico, credo che sia un punto che si può analizzare in maniera decisamente più approfondita» è stata la replica di Francesco Matera, direttamente chiamato in causa da Magistrali).

«Credo che le possibilità di entrare in graduatoria per avere il contributo regionale siano esigue, mi sembra un bando prevalentemente indirizzato a quei comuni che non hanno già sul territorio scuole materne, quei comuni che hanno un incremento demografico importante, quei comuni in zone terremotate che hanno la necessità di interventi urgenti – ha continuato Magistrali –. Noi questa necessità urgente non la abbiamo: non soltanto per la possibilità di sfrattare la scuola materna privata, alla quale sono sempre stato contrario, ma perchè si possono ricavare queste tre sezioni proprio all'interno della scuola elementare di Rescalda. Non c'è neanche un incremento demografico che possa giustificare questa scelta, anzi tutt'altro: fino a qualche anno fa la scuola di Rescalda ha ospitato quattro sezioni di scuola materna, da quest'anno ne ospita tre e probabilmente dai prossimi anni si potrà realizzarne solo due secondo i dati demografici che sono riuscito a ricavare parlando con il preside. Quindi 2,2 milioni per realizzare tre sezioni di scuola materna sembrano francamente un costo insostenibile».

«Da dove nasce l'esigenza nuova scuola – ha replicato il primo cittadino –? Intanto dalla lettera sottoscritta da tutti i docenti e da tutti i rappresentanti dei genitori della scuola primaria Manzoni e della sede distaccata della scuola materna Ferrario, che chiedono non solo l'adeguamento ma l'ampliamento della scuola. E poi dai responsabili di plesso, che sottolineano l'importanza di avere spazi adeguati. Quindi la richiesta di una nuova scuola arriva da chi frequenta quella scuola: non averne mai sentito parlare fa pensare. Tra l’altro, ho una lettera scritta dal dirigente scolastico in cui si dice che l'IC Ferrario ha partecipato attivamente alla progettazione di una scuola ecosostenibile e all’avanguardia, che permetta l'utilizzo di tecniche didattiche innovative e metta a disposizione spazi sicuri, polifunzionali ed interoperativi adatti ad una multidisciplinarietà didattica. Questo mi permette anche di rispondere a chi ha fatto dell'ironia dicendo che si pensa di spendere 2,2 milioni per quattro aule: una scuola non sono quattro aule, una scuola è molto di più».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Luglio 2018
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