Derby con vista su precipizio? Probabile, probabilissimo per chi ci lascerà la pelle nel match tra LTC Sangiorgese e Robur Varese. La partita, una delle più importanti dell’anno per entrambe le squadre, andrà in scena domenica pomeriggio al PalaBertelli (salto a due alle 18) e stante l’altissima posta in palio sarà carica di tensione sia per i significati legati al mezzo-derby, sia per quelli legati alla classifica. 

Tensione che, di logica, si potrà addirittura tagliare a fette in casa varesina perché la Robur nel giro di un mese è passata dal cullare il sogno-playoff al vedere davanti agli occhi lo spettro playout. Varese, infatti, arriverà in via Campaccio portandosi appresso il pesante fardello di quattro sconfitte consecutive, l’ultima delle quali, in casa contro Domodossola, preoccupante dal punto di vista tecnico, ma addirittura devastante sotto il profilo morale visto che Matteucci e soci, in un potenziale spareggio da giocare al massimo della carica adrenalinica, sono apparsi invece spenti e svuotati di energie.

La Sangio, al contrario, che tra alti casalinghi e bassi in trasferta ha mantenuto un passo più costante, si prepara ad una gara infida perché Varese, oltre all’orgoglio che caratterizza i “fioeu” di via Marzorati, ha comunque tre-quattro giocatori di alto lignaggio e un talento tecnico come Federico Bolzonella, ex-serie A a Varese e Cantù, assoluto trascinatore roburino, nonchè pericolo pubblico numero 1 del campionato visto che, non a caso, è il miglior marcatore del girone A con oltre 18 punti di media. La strategia tattica di Silvano Picarelli, coach della Sangiorgese, sarà verosimilmente la stessa della gara vista, e vinta (70-74) all’andata: lasciare al “Bolzo” i suoi punti (26 nel gennaio scorso), evitando o limitando però accuratamente la presenza a referto dei suoi compagni.

«Gara fondamentale ma – spiega Picarelli –, non ancora quella definitiva perché, in ogni caso, avremo un altro turno casalingo contro San Miniato. Tuttavia, battere Varese significherebbe fare un potente salto in avanti e poter esclamare: “Ok, ragazzi, per la salvezza, è quasi fatta…!”».

Massimo Turconi