In vista dell’incontro tra il Prefetto di Milano, Alessandro Marangoni, e i Sindaci degli 11 Comuni del Piano di Zona del Legnanese, fissato per lunedì 2 maggio, riteniamo opportuno esprimere la nostra posizione riguardo il tema-profughi.

Già in una recente lettera indirizzata al Signor Prefetto, gli stessi Sindaci avevano espresso con determinazione le loro forti perplessità circa la notizia, circolata in questi giorni, di un collocamento di un numero indefinito di persone migranti nella ex Caserma Cadorna.

In passato, Legnano e il territorio non si sono tirati indietro nell’accoglienza dei profughi. Attualmente ne sono presenti 25 nel centro di via Quasimodo con un progetto curato dai Padri Somaschi, altri 12 sono seguiti dall’associazione Cielo e Terra fra Legnano e San Vittore Olona, 18 afferiscono al progetto Sprar a San Vittore, mentre 12 minori non accompagnati sono ospiti a Casa Elim di Parabiago. Queste esperienze, con piccoli numeri di persone migranti affidate a progetti ben strutturati e a operatori attenti e qualificati (spesso appoggiati dal volontariato locale), hanno consentito di dare ai profughi un’accoglienza dignitosa ed attenta alle loro esigenze, e di inserirli nel tessuto sociale delle nostre città senza alcun problema di convivenza o di sicurezza per i cittadini.

È anche vero che in questi centri “a misura d’uomo” si è potuta realizzare una positiva e concreta esperienza di solidarietà verso persone che fuggono da Paesi segnati dalle guerre, dalla violenza, dalla povertà, dalla mancanza di democrazia e di diritti.

E' un modello che ha funzionato e di cui siamo convinti sostenitori. Siamo però consapevoli del dramma epocale che si sta verificando sul fronte migratorio e per questo, se il Prefetto chiederà un ulteriore sforzo ai comuni del territorio, ci adopereremo affinché la nostra città possa continuare a dimostrare il proprio spirito di solidarietà e accoglienza. 

Siamo però convinti che la concentrazione di un gran numero di profughi negli spazi della ex Caserma senza un progetto di accoglienza organizzato e ben strutturato rischierebbe, come rilevato in altre città d’Italia e come opportunamente segnalano gli stessi Sindaci nella loro lettera al Prefetto, “di avere un pesante impatto sul territorio, vanificando il clima di corresponsabilità, condivisione e qualità dell’accoglienza che ha caratterizzato il lavoro finora svolto dalle Amministrazioni locali e dalle associazioni di volontariato”.

Un progetto serio, strutturato, organizzato, con personale ben formato e numericamente adeguato, sono condizioni imprescindibili per un'accoglienza umana, rispettosa delle persone che verranno accolte e responsabile verso i nostri cittadini.

Come forze di maggioranza del Comune di Legnano siamo quindi disponibili a studiare risposte che siano adeguate alla grave situazione dei profughi, concordate con le Amministrazioni locali e ugualmente attente alle esigenze dei cittadini di cui siamo responsabili come amministratori.

Confidiamo che i nostri concittadini e le tante associazioni di volontariato che arricchiscono la nostra città, non faranno mancare ancora una volta il loro sostegno a questo sforzo, esprimendo disponibilità, risorse, strumenti per affrontare un’emergenza che non lascia e non può lasciare indifferenti.

I gruppi consiliari di maggioranza