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Parco ex Ila: qui la storia della medicina legnanese

2 Maggio 2016

Caro direttore,
devo segnalarti che nell'articolo sulla apertura del parco ex ILA ci sono errori non solo di stampa. in particolare sulla storia. che l'ospedale sanatoriale regina Elena abbai funzionato fino al 1979 mi sembra proprio errato perchè credo l'attività ospedaliera sia cessata verso o poco prima del 60.
Il 1979 forse segna la fine dell'ILA (istituto legnanese di assistenza originariamente "per gli scrofolosi poveri" fondato e sostenuto dalla famiglia JUCKER che meriterebbe almeno una citazione), di sicura la soppressione degli enti "inutili" fra cui l'ILA è avvenuta nella seconda metà degli anni 70 per legge (si facevano anche allora ed in parte anche le applicavano) .
I beni degli Enti soppressi passavano ai comuni tranne quelli degli enti che avevano beni in più regioni e fra questi l'ILA che aveva beni in 4 regioni per i quali la riassegnazione doveva essere fatta dalla Regione in cui avevano sede. la Lombardia per l'ex ospedale sanatoriale ha nominato commissario un professionista di Legnano fino alla seconda metà degli anni 90 allorquando la proprietà è stata attribuita  al comune con il vincolo di mantenerne l'uso per le finalità originarie dell'Ente soppresso.
Non mi soffermo su quello che è successo dopo, ma concordo con la lettrice che segnala il grave degrado dei solari senza che in 20 anni si sia trovata una soluzione per quelle storiche strutture di interesse architettonico credo, ma soprattutto per la storia della medicina.

Amadeo Amadei


Il dr. Amadei preferisce ricordare il passato, contrariamente a noi che privilegiamo parlare del Parco ex Ila per il suo presente e soprattutto per il suo futuro. E' la ragione per la quale ci siamo limitati a due righe nel raccontare la sua storia, ampliando la parte testuale alla inaugurazione e alle prospettive future. Lo ringraziamo comunque per seguirci sempre con tanta attenzione e per averci proposto tanti dettagli utili a comprendere sempre meglio l'importanza dell'area "restituita" alla città. Per i "refusi", pazienza… non crediamo di essere soli in questa marginale negatività.

marco tajé

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