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“LETTERA FIRMATA”: QUALCUNO CI MARCIA…

13 Luglio 2013

Gentile Direttore, sempre più di frequente vedo pubblicate sulla Sua autorevole testata  “lettere in redazione“ firmate con solo sigle iniziali dei  nomitativi oppure con la classica dicitura “lettera firmata”; e soprattutto, guarda caso, quelle che contengono spesso polemiche o critiche spesse volte non supportate da dati reali.

Non dubito che sicuramente tutto ciò sarà garantito da una delle molteplici leggi ipergarantiste o sulla privacy ma mi chiedo se queste persone Le abbiano sempre fornito il consenso alla pubblicazione del loro nominativo per esteso così come è capitato a me quando ho avuto occasione di scrivere a L.N.  Oppure è la Sua Direzione che decide se pubblicare o meno ?

Dico ciò perché è davvero interessante che tanti lettori possano partecipare a dibattiti aperti sulle problematiche della città ma siccome a pensar male non si fa peccato, temo che alcuni approfittino della visibilità della Sua testata solo per portar acqua al proprio mulino…

Mi permetto quindi di rivolgere un invito ai suoi lettori e scriventi: non abbiate timore di veder pubblicato il vs. nominativo , è sicuramente un grosso contributo alla discussione e partecipazione!

A meno che…

Dario SELMO


Una circostanza è assolutamente certa: noi non pubblichiamo lettere anonime, nel senso di non conoscere chi le invia. Quando riceviamo messaggi di cui non sappiamo i dati del mittente, chiediamo sempre di comunicarli per iscritto. In ogni caso, noi invitiamo sempre e comunque ad adottare la firma integrale, ma è il lettore che ha l'ultima parola. Purtroppo, come segnala il sig. Selmo, è in crescita il numero di quanti ci chiedono di non pubblicare la loro firma. Circostanza che si ripete spesso anche quando la discussione verte su temi non di elevato spessore. La legge sulla privacy lo consente. Resta al senso civico, alla volontà di discutere con la necessaria trasparenza, alla capacità di esporsi senza timori optare per la soluzione racchiusa nell'invito del sig. Selmo. Invito che ci trova assolutamente concordi.

marco tajé

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