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Giovanni Brandazzi, fondatore del CLN di Legnano

E' stato partigiano combattente, uno dei comandanti della 101^ Brigata Garibaldi...

Giovanni Brandazzi è nato l’8 giugno 1900. Fu tra i fondatori del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) di Legnano sorto nei giorni immediatamente successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943.

In un’intervista rilasciata nel trentennale dalla Liberazione, Giovanni Brandazzi ricostruisce l’attività del CLN: “A Legnano i primi partiti che poterono iniziare la loro attività furono il Partito Comunista ed il Partito Democristiano”. In seguito entrarono anche il partito socialista e repubblicano e Anacleto Tenconi, futuro primo sindaco di Legnano liberata, ricorda “… gli incontri clandestini tra i membri del CLN, in tutti i luoghi più impensati: nelle cantine delle case, nelle chiesette più sperdute fra i campi, in certi solai, nei sotterranei dell’asilo di Villa Cortese, nell’asilo Frua-Banfi di via Venezia a Legnano, quanti tremori e quante paure… Ricordo un incontro fra me e l’onorevole [Carlo] Venegoni il mattino di un giorno di nebbia nella landa sperduta dei prati fra San Vittore e Parabiago. Questo per darvi un’idea delle difficoltà, dei pericoli cui andammo incontro in quei momenti” (manoscritto Tenconi in Nicoletta Bigatti e Alberto Tenconi, Una vita per la città. Anacleto Tenconi. Ritratto di un sindaco legnanese, EMV Edizioni, 2011, p.42-43).

Giovanni Brandazzi è stato partigiano combattente, uno dei comandanti della 101^ Brigata Garibaldi “Giovanni Novara” SAP fin dalla sua costituzione e Commissario di Distaccamento (equiparato al grado militare di Sottotenente) dal 1° aprile 1944 al 30 settembre ’44. A ottobre del 1944 la 101^ Brigata Garibaldi venne scissa in due unità in quanto troppo numerosa (aveva superato 700 aderenti) e si formò la 182^ Brigata Garibaldi “Mauro Venegoni” SAP, alla quale passò Brandazzi con la qualifica gerarchica di Commissario di Brigata (grado di Tenente) dal 1° ottobre ’44 alla Liberazione.

Il 25 aprile 1945 entrò a far parte della Giunta Comunale provvisoria in qualità di Assessore alla Polizia Urbana (con Ernesto Macchi). Sindaco Anacleto Tenconi.

Ricorda Brandazzi nell’intervista: “L'attività del CLN non cessò dopo la Resistenza. La guerra era passata ed aveva spazzato via tutta l'organizzazione nazionale; non c'era più niente che funzionasse; la gente aveva fame e freddo e non c'erano i generi alimentari ed il combustibile.”

Nemmeno l’attività di Giovanni Brandazzi cessò in seno al CLN di Legnano in quanto ne venne eletto Presidente, da aprile 1945 fino alla sua cessazione il 5 luglio 1946, e si trovò quindi a far fronte a problemi di difficile ed urgente risoluzione ricercando anche la collaborazione della Giunta Comunale, degli industriali, dei commercianti, dell’ANPI, delle Associazioni Militari, delle varie altre Organizzazioni, dei medici, del clero e di tanti cittadini volonterosi. Nel Verbale della riunione del CLN dell’8 ottobre 1945 si legge difatti “Il CLN non chiede che collaborazione da parte di tutti, collaborazione che permetterebbe a chiunque di constatare di persona quanto sia più facile giudicare l’operato di chi si propone di ben fare in tempi tanto difficili, che non fornire sia pure solamente un consiglio per il raggiungimento di migliori risultati.”

Per avere un’idea delle difficoltà nel dopoguerra potete leggere la ricostruzione che è stata fatta dall’ANPI di Legnano attraverso i documenti del Comune, i Verbali del CLN di Legnano, le testimonianze: https://drive.google.com/file/d/0B2oiTbuM9ihjRl82dTJCQ2NPRE0/view

In sintesi, Brandazzi sottolinea “Bisognava portare nell'Emilia e nel Veneto biciclette, biancheria e stoffe per aver in cambio farina, formaggio, lardo ecc. Tornavano i partigiani dalle montagne ed i reduci dai campi di concentramento. Bisognava accogliere tutta questa gente e rifornirli di scarpe e denaro. L'ospedale, gli ambulatori, i ricoveri non avevano combustibile per il loro riscaldamento. Bisognava trovare carbone, lignite, torba, legna per far funzionare i loro impianti. I partigiani caduti erano stati sepolti ma non c'era un segno sopra le fosse. Bisognava costruire le tombe e le lapidi. La Liberazione era stata conquistata, ma occorreva che qualcosa si facesse per ricordare ai posteri il grande avvenimento. Si costruì a questo scopo un monumento (anche se modesto) in piazza 4 novembre. Bisogna aggiungere in conclusione che l'attività del CLN è stata sempre molto apprezzata da tutta la popolazione cittadina.”

A Legnano si votò per il Comune il 7 aprile 1946: Giovanni Brandazzi venne eletto nelle liste del PCI.

Giancarlo Restelli e Renata Pasquetto  

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Pubblicato il 24 Aprile 2016
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