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Cunicoli al Castello e in città: «Esistono, io ho visto l’entrata!»

Dopo il sopralluogo degli speleologi, in città riaffiorano i ricordi - Ecco il racconto della legnanese Patrizia Alli...

(g.somazzi) – «I cunicoli, a Legnano, secondo me, esistono: da ragazza ne ho visto l'entrata». Ad affermarlo è Patrizia Alli (nella foto) responsabile organizzativo della scuola di Musica Jubilate di Legnano.

Dopo il recente sopralluogo degli esperti speleologi che hanno constato l'esistenza di un possibile passaggio segreto nel Castello, in città riaffiorano i ricordi.

La prima a dare la sua testimonianza è stata proprio la legnanese Patrizia, sorella dell'onorevole Paolo Alli, che ha voluto condividere con noi un suo curioso ricordo: ci ha raccontato infatti di quando, in giovane età, si trovò sulla soglia di un misterioso cunicolo che da Villa Vismara sbucava al Castello. La Villa era un edificio che, sino agli anni '80, si trovava tra via Giolitti e corso Italia proprio sullo stesso terreno in cui sorgeva il convento di santa Chiara (del 1400) e che poi, nonostante la protezione delle Belli Arti, fu abbattuto.

Tutto iniziò nel 1973: «Mi stavo diplomando all’Istituto delle Suore Canossiane “Barbara Melzi” di Legnano – racconta Patrizia Alli –. L’anno successivo mi sarei voluta iscrivere a un corso di programmatore di computer organizzato dall’Ibm a Milano e avevo bisogno di lavorare. Così la mia adorata Madre Esterina mi propose di andare a casa di una persona che aveva bisogno di una dattilografa per produrre bollette del metano dell’area Legnano, Villa Cortese, Busto Garolfo, Abbiategrasso e Magenta. E’ stato così che ho incontrato la signorina Giuseppina Volpi, nobil donna, figlia del notaio Volpi Ulpio di Parma, morta a metà degli anni Ottanta. La sua casa era Villa Vismara in Via Giolitti: lei abitava al terzo piano. In un anno di lavoro, non ho mai visto altre persone in quella grande casa e ho sempre pensato che ci abitasse da sola. Una struttura senza cantina: vi erano ripostigli situati a metà della scalinata tra un piano e l’altro. Era possibile, perché i soffitti erano altissimi».

E' stata proprio la nobil donna a svelare il passaggio segreto: «Lo ricordo ancora come fosse oggi – spiega Alli -. Mi aprì una porta, proprio a destra dell’ingresso che dava sul giardino. Dietro quella porta ce n’era un’altra, inclinata e bianca con la manopola argentata. Aperta senza fatica quell’anta grande, apparve una scala che andava sotto terra. Una scala dello stesso marmo di quella che portava ai piani superiori, ma più stretta. Portava giù, nel cunicolo che, mi diceva la signorina Volpi, univa la villa al Castello di Legnano».

Il cunicolo, con molta probabilità, aveva una funzione importante: «La signora mi spiegò che serviva in tempo di guerra per scappare nei prati. Non sono mai scesa in quel cunicolo: mi metteva i brividi» conclude Alli.

Dunque, in una città di dame e cavalieri come Legnano dove ogni anno si rievoca la battaglia tra Barbarossa e Alberto da Giussano non potevano proprio mancare i misteriosi passaggi sotterranei, ricordi di una memoria collettiva che riemerge e piace ai legnanesi.

Cunicoli che uniscono il Castello a San Vittore Olona, San Giorgio su Legnano e altri paesi: tanti ne hanno sentito parlare, tanti raccontano di averli visti ma senza esporsi troppo. Alli ha fatto il primo passo, qualcun altro vuole aggiungere la sua testimonianza per ricostruire la "storia perduta" di Legnano?

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Giugno 2014
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