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Coronavirus e lo sport, Damiani pronto allo sciopero della fame

L'ex presidente della US Legnanese a Dubai per il Tour degli Emirati Arabi lamenta una quarantena al limite di una vero e proprio sequestro di persona

Roberto Damiani, manager legnanese del ciclismo internazionale (oggi in veste di direttore sportivo della squadra Cofidis) è allo stremo delle energie fisiche e psicologiche. In questi giorni l'ex presidente della U.S. Legnanese è impegnato nel Tour degli Emirati Arabi.

[pubblicita] La psicosi da coronavirus ha colpito anche il Paese arabo e alcune squadre sono state messe in quarantena. Tra casi sospetti non confermati e controlli effettuati, tre squadre hanno ottenuto il permesso di rientrare nei loro Paesi. La Cofidis, insieme a NTT Pro Cycling, Rusvelo e Groupama-FDJ è invece ancora bloccata in albergo.

Damiani, attraverso il sito Tuttobiciweb, ha reso nota la drammatica situazione in cui lui e i suoi corridori si stanno trovando, lamentando una vera e propria segregazione, oltre a cibo scarso e camere che «non sono mai state pulite e nel corridoio vi sono ormai cumuli di immondizie. Questi sono i problemi materiali che si associano alla gestione psicologica del problema oltre al fatto che in queste condizioni gli atleti stanno perdendo tutto il lavoro fatto fino ad ora in gare e stage di allenamento. Informo che se nelle prossime ore non si sbloccherà la situazione inizierò lo sciopero della fame per difendere almeno i corridori e lo staff di cui sono direttamente responsabile in questa gara».

Ad accrescere la rabbia di Damiani, l'esito dei controlli cui sono stati sottoposti i corridori e lo staff, tutti risultati negativi al virus.

In serata, appresa la notizia, il Panathlon La Malpensa è intervenuto con una richiesta di intervento al presidente del Panathlon International, Pierre Zappelli, a firma del presidente Massimo Tosi e del segretario Sergio Allegrini: «Il nostro socio, Roberto Damiani, direttore sportivo della Cofidis, è attualmente trattenuto dalle autorità Emirates in condizioni assolutamente inaccettabili. Visto che tali persone sono risultate negative al test del corona virus, sarebbe auspicabile un intervento presso il CIO  per sbloccare la situazione delle squadre indebitamente trattenute. Ringraziamo anticipatamente per quanto andrai a fare». 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Marzo 2020
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