Il liceo Cavalleri ricorda la prof Bongini e il bibliotecario Comite
Alle due indimenticate personalità del liceo, intitolati il laboratorio linguistico e la biblioteca

Al liceo Cavalleri di Parabiago i nomi di Fabrizia Bongini e Luigi Comite non sono dimenticati e non lo saranno. Alla professoressa di tedesco e al bibliotecario dell'istituto sono stati intitolati il rinnovato laboratorio linguistico del primo piano, «fiore all'occhiello della nostra scuola» con attrezzature per audio e video in full HD, e la biblioteca. Questa mattina, lunedì 3, alla cerimonia hanno partecipato i familiari delle due indimenticate personalità del liceo, scomparse rispettivamente nel 2017 e nel 2013, i colleghi e tanti ex studenti.
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«Erano due colleghi molto diversi – ha ricordato il preside del Cavalleri Luciano Bagnato -. Comite era riservato e introverso, ma faceva molto ma molto dignitosamente il suo lavoro in biblioteca, un lavoro certosino quello di catalogare e gestire il prestito. La professoressa Bongini, invece, collega per moltissimi anni, era una persona oltre che competente, molto rigida. Pretendeva tanto dai ragazzi ma era la prima a dare loro una mano, non si è mai tirata dietro in nulla: basti pensare che ha organizzato da sola e in autonomia scambi con il liceo di Bonn. Ci ha lasciato una grossa eredità a livello umano, comportamentale e di amore e passione per il lavoro».
E le stesse colleghe hanno ricordato con affetto la professoressa Bongini, simpaticamente ribattezzata "Frau Bongini", per la sua frizzantezza, voglia di vivere ed entusiasmo. Un calore che non ha lasciato indifferente nemmeno il marito e la figlia della docente di tedesco, presenti alla cerimonia. «Fabrizia ci starà guardando da lassù: sarà fiera ed orgogliosa. Sappiamo quanto amasse il suo lavoro, questa scuola in particolare e i suoi ragazzi – l'intervento, toccante, del marito -. Vorrei che quello di Fabrizia sia un ricordo, non una memoria. Ricordare, dal latino, significa riportare nel cuore. E' qualcosa di magico, che spesso aiuta anche a superare quei momenti di solitudine e malinconia. Spero che chi ha conosciuto Fabrizia la ricordi. Ragazzi, vi auguro di custodire tanti ricordi nel cuore, per ricordare il passato, e tanti sogni per il vostro futuro».
«Il modo migliore per ricordare una persona scomparsa – ha aggiunto don Andrea Citterio di Canegrate, docente di religione al liceo – è fare del bene nel suo nome: cogliere la sua presenza in cielo come un richiamo a un maggiore amore per la vita di noi che rimaniamo».
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