Ospedale di Legnano, allarme infermieri: “Siamo ai limiti dei contingenti minimi ogni giorno”
Carichi di lavoro insostenibili e dimissioni in aumento: la denuncia di Nursind Milano sull’emergenza personale all’Asst Ovest Milanese

Stipendi bassi, turni massacranti e scarse prospettive di miglioramento stanno allontanando sempre più giovani da un mestiere fondamentale per la tenuta del sistema sanitario nazionale, ossia quello dell’infermiere. A lanciare l’allarme in questi giorni è il sindacato Nursind Milano, preoccupato per il futuro del comparto sanitario locale. «Questa è una crisi che, insieme al ricambio generazionale tra i medici, sta mettendo a dura prova anche l’Asst Ovest Milanese, in particolare l’ospedale di Legnano – affermano i sindacalisti -. L’ultimo concorso per il reclutamento di infermieri, chiuso il 30 agosto 2025, ha raccolto poco più di un centinaio di iscrizioni, di cui circa venti da parte di lavoratori già impiegati in cerca di stabilizzazione. Se non arrivano nuovi infermieri, non sappiamo come andare avanti»
L’unica speranza per il personale sanitario è il concorso per infermieri del 23 ottobre. «Speriamo che partecipino in tanti, perché altrimenti non sappiamo proprio come fare – spiega un referente sindacale – I reparti stanno ormai lavorando quotidianamente ai limiti dei contingenti minimi, quelli previsti nei giorni di sciopero per garantire solo l’assistenza di base. E questa è diventata la norma, non l’eccezione. Il malessere è tale che molti infermieri si stanno licenziando. C’è chi sceglie il privato, chi preferisce trasferirsi all’estero. Ma chi resta nel pubblico si trova a gestire un carico di lavoro diventato insostenibile.
Un altro aspetto critico segnalato riguarda la sostituzione del personale. «Gli infermieri non vengono rimpiazzati: tutto ricade su chi resta. Tutte le altre figure vengono più o meno rimpiazzate. Gli infermieri no: non vengono sostituiti né quelli che si licenziano, né quelli in burnout. Il lavoro ricade sempre sulle stesse persone. Il quadro generale è allarmante: assenze croniche, mancanza di personale stabile, turni difficili da coprire. E mentre si attende il concorso del 23 ottobre, che rappresenta un’ultima occasione per arginare l’emergenza, il timore è che la situazione possa solo peggiorare nei prossimi mesi».
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