Su 51 nuovi casi riscontrati oggi, 22 luglio, 7 si trovano nell’hinterland di Milano. 22 sono debolmente positivi e 16 invece sono riferiti a tamponi eseguiti a seguito della positività al test sierologico. Anche oggi si registra un solo decesso. È quanto emerge dall’ultimo bollettino divulgato da Regione Lombardia.

Scende sotto quota 20 il numero dei ricoverati nelle terapie intensive lombarde (17 in totale) con un calo di 4 unità rispetto a ieri (21 luglio). Diminuiscono, seppur lievemente, anche i pazienti nei reparti di degenza che si attestano a quota 149 (2 meno di ieri). E risultano 6.809 i malati in cura in isolamento domiciliare.

«I dati di oggi -commenta l’assessore al Welfare Giulio Gallera – sono particolarmente incoraggianti, nelle province di Cremona, Mantova e Pavia, infatti, non si registra alcun caso di positività. Proseguono le azioni di preventive di monitoraggio e di tracciamento gestite dalle ATS per ‘stanare’ anche i focolai più piccoli ed estinguerli sul nascere».

Degli 8.947 soggetti ancora positivi al covid in tutto il territorio regionale, ce ne sono circa 2.000 che, nonostante siano trascorsi due mesi dalla data di comparsa dei sintomi, continuano ad essere ‘debolmente positivi’. «Si tratta di cittadini costretti a stare ancora in isolamento, in virtù delle regole dettate dalle linee guida del Ministero della Salute – spiega l’assessore -, che considerano un soggetto guarito solo dopo la negatività di un doppio tampone eseguito a distanza di 24 ore. Una situazione per la gestione della quale Regione Lombardia ha chiesto indicazioni precise al Ministero della Salute, al Comitato Tecnico Scientifico e all’Istituto Superiore di Sanità. A fronte di una ricerca che aveva evidenziato che tali pazienti avevano ‘cariche’ virali basse e che il segnale di sopravvivenza del virus era meno del 3%».