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10% Realtà’, 90% Sogno: date spazio alla fantasia!

L’“esperienza” di un secondo quadrimestre vissuto a casa è strana e insolita

L’“esperienza” di un secondo quadrimestre vissuto a casa è strana e insolita. Non si è mai vista una scuola chiudere da un giorno all’altro nel bel mezzo di un anno scolastico. La salute è però la prima cosa a cui pensare in questo momento.

Personalmente, sto vivendo questo periodo con gli stessi ritmi di quando andavo a scuola: sveglia alle 6:45; si comincia a fare i compiti alle 8:15 e si finisce alle 11:30; si pranza e alle 15:30 si riprende fino alle 16:45.

“Come la scuola” è un’espressione esagerata: avete mai fatto scuola con dei fratelli che vi gironzolano intorno, vi infastidiscono continuamente (ovviamente mentre la mamma è al lavoro o a fare la spesa) e vi fanno diventare la testa grossa come un pallone?  

D’altra parte, guardando al lato positivo, noi ragazzi stiamo acquisendo un’approfondita competenza digitale ed informatica, grazie a tutte le piattaforme che permettono di incontrarci e parlare o scrivere ai professori, ponendo domande e chiarimenti.

Sto sfruttando questo momento per arricchire le pagine del mio diario personale con le notizie che mi hanno colpita di più e per ricordare un pezzo importante della mia vita. Dopo che, ogni sera, si ascoltano tre TG che dicono l’uno notizie più dure e tristi dell’altro, il morale crolla: urge un rimedio e lo trovo nelle pagine di un diario.

Vi confesso alcune riflessioni.

In questa situazione, ciascuno ha un importante ruolo nella società: io dipendo dalle azioni dell’altro e gli altri dipendono dalle mie; dobbiamo essere molto fiscali su alcune cose, ovvero l’obbligo di restare a casa e le fondamentali norme di igiene che vengono ribadite e ridette centinaia di volte in TV, anche durante le pubblicità.

A volte mi sembra di far parte di una storia o di un’opera teatrale drammatica, di una tragedia dove c’è un mostro (il COVID-19) che ha invaso la terra e ancora non si sa da quale altro strano mondo sia venuto. Non si è ancora trovata quell’arma che ha il potere di sconfiggerlo e, anche se si sono fatti dei progressi per metterlo in cella, non si sa quando se ne andrà.

L’aspetto rincuorante di questi momenti di fantasia è che mi distolgono dalla realtà e mi fanno pensare che sia solo un sogno, anche se un po’ strano.

Mi sento di dare un consiglio a tutti: vivete questa reale tragedia come se fosse un sogno.

Ognuno può avere il potere, se così si può definire, di sviluppare la propria fantasia e crearsi da solo un proprio sogno che lo possa aiutare a vivere questa esperienza, per il 10% come un dramma, in quanto uno sguardo alla realtà va sempre dato, e il 90% come un sogno, dove ognuno è un eroe, dalle cui azioni dipende la vita di un amico, della propria madre, del proprio fratello o del proprio caro.

Bendetta Caruso, 3^B

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Marzo 2020
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