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San Giorgio, primo consiglio comunale dopo le urne

Prima seduta per il nuovo consiglio comunale, e fin da subito non sono mancati i momenti di tensione

Prima seduta per il nuovo consiglio comunale sangiorgese dopo il verdetto delle urne, e chi si aspettava una serata istituzionale e magari anche un po' "monotona" può subito iniziare a ricredersi.

Tra i banchi del rinnovato parlamento cittadino, i dodici consiglieri premiati dagli elettori annunciati all'indomani delle elezioni (qui il servizio), con un'unica sorpresa: nelle file di Forza Italia, accanto ad Alberto Turturiello, a seguito della rinuncia comunicata lo scorso mercoledì 21 giugno da Francesco Frontera, è subentrata Rosa Tartaglia, prima dei non eletti della medesima lista. Tutto come da copione, invece, per gli altri seggi: Michela Cavaleri, Linda Morelli, Monica Lazzaroni, Maria Cristina Varotto, Roberto Garavaglia, Andrea Stagno, Giovanni Morelli e Franco Gallazzi sugli otto banchi conquistati da Vivere San Giorgio e Carlo Tatti e Roberta Mezzenzana sui due banchi che spettano alla Lega Nord. I capi gruppo dei tre gruppi consiliari saranno Roberto Garavaglia per Vivere San Giorgio, Carlo Tatti per la Lega Nord ed Alberto Turturiello per Forza Italia. A presiedere il Consiglio Comunale sarà il sindaco Walter Cecchin.

Nessuna sorpresa per quanto riguarda la giunta (qui il servizio): riconfermati Michela Cavaleri ai servizi sociali ed alle pari opportunità, Giovanni Morelli al bilancio ed alle finanze, Linda Morelli all'urbanistica ed all'edilizia privata, alle opere pubbliche e manutenzione del patrimonio comunale ed all'ecologia e ambiente e Claudio Ruggeri – che sarà assessore extra-consiliare – alla pubblica istruzione ed alla cultura, allo sport e al tempo libero. La carica di vice sindaco sarà rivestita a rotazione dagli assessori, ed in questa prima parte del mandato il ruolo sarà affidato a Linda Morelli.

Per quanto riguarda la commissione consiliare elettorale, al sindaco, che ne è membro di diritto, si affiancheranno Roberto Garavaglia e Franco Gallazzi per la maggioranza e Roberta Mezzenzana per la minoranza. Come componenti supplenti, sono invece stati designati Maria Cristina Varotto e Monica Lazzaroni per la maggioranza e Rosa Tartaglia per la minoranza. Per l'aggiornamento degli elenchi comunali dei giudici popolari, sono stati individuati Monica Lazzaroni e Roberta Mezzenzana.

Dicevamo che già da questa prima seduta non sono mancati i momenti ad alta tensione. Dopo l'insediamento dei consiglieri, nel momento dedicato all'Inno italiano ed al discorso del neoeletto primo cittadino, il primo fuori programma: i due consiglieri di minoranza del Carroccio hanno abbandonato l'aula alle prime note dell'inno (nella foto, i loro banchi vuoti), per rientrarvi a discorso del sindaco concluso. «Sono emozionato come cinque anni fa – ha esordito Walter Cecchin -. Vorrei che insieme il sindaco, la giunta e il consiglio comunale potessero costruire un modello nuovo di Comune, che porti a ricostruire maggior coinvolgimento, maggior partecipazione, maggior rispetto e maggior coesione sociale per migliorare il nostro paese e per il benessere dell'intera comunità. Saremo un'amministrazione aperta e disposta al dialogo, pronta ad ascoltare le opinioni dei cittadini ed a cogliere i loro suggerimenti: non siamo qui ad occupare poltrone, ma siamo a disposizione di quanti vogliono insieme a noi partire per un nuovo viaggio che ci porti a migliorare la qualità della vita di tutti i sangiorgesi».

Dopo l'insediamento, le linee programmatiche, e anche qui non sono mancati i momenti "accesi". «In questi cinque anni – ha spiegato Walter Cecchin – è mancata la partecipazione della cittadinanza, e questo per noi deve essere lo stimolo per riuscire a coinvolgere nuovamente i cittadini, le associazioni, le persone che hanno voglia di mettersi a disposizione della comunità». Ma il coinvolgimento non deve fermarsi ai confini sangiorgesi: «I Comuni di queste dimensioni hanno problemi importanti per quanto riguarda l'erogazione di servizi. In questi cinque anni, quindi, dovremo cercare di realizzare una collaborazione molto più fitta con i Comuni attorno a noi. Non si parla magari di fusione tra Comuni, ma si può parlare di unione fra Comuni e soprattutto di unione dei servizi». Poi, una carrellata sui punti salienti di ciascuno degli ambiti toccati dal programma elettorale della lista civica che appoggia il primo cittadino.

Proprio il richiamo al programma ha riacceso gli animi in aula consiliare: «I punti elencati dal sindaco sono solo ordinaria amministrazione – ha attaccato il consigliere Alberto Turturiello –, non si parla di problemi di grande importanza». Due su tutti gli aspetti che sarebbero stati meritevoli di più attenzione per il capogruppo forzista – quelli, peraltro, che rappresentavano lo zoccolo duro del suo programma elettorale -: la casa di riposoGli anziani sono un aspetto significativo, ed inoltre con la casa di riposo si darebbe vita ad un'azienda che creerebbe un centinaio di posti di lavoro, non come il PalaBertelli che invece è una struttura passiva, che un paese come San Giorgio non si può permettere») e la sicurezza É inutile parlarne solo teoricamente: l'amministrazione dovrebbe realizzare la caserma dei carabinieri, che garantirebbe un presidio a favore della comunità»).

Anche la Lega Nord ha sollevato le proprie perplessità: «Ho letto il vostro programma – ha premesso alla dichiarazione di voto Carlo Tatti – ed ho cercato la definizione di programma sul dizionario. Dovrebbe trattarsi di "un'esposizione ordinata e particolareggiata di ciò che si vuole o si deve fare", mentre il vostro è un "minestrone" di problematiche ordinate alla rinfusa, dalle quali non si capisce secondo quali priorità intendete procedere». Tra i punti più critici, secondo i Lumbard, la "questione migranti"Il protocollo è un documento fatto e finito che vi siete già impegnati a sottoscrivere, è come mettersi da soli il cappio intorno al collo e poi stringere») e la gestione delle risorse economicheUn esempio su tutti è la gestione del ciclo dei rifiuti: avete esaltato con toni tronfalistici la crescita della differenziazione, risultato di per sè assolutamente positivo, ma dalla relazione di fine mandato emergono dati che evidenziano una gestione tutt'altro che accurata»). 

Le linee programmatiche, ad ogni modo, tra attacchi della minoranza e repliche della maggioranza, sono state approvate: per sindaco, giunta e consiglio, quindi, iniziano ora ufficialmente cinque nuovi anni di lavoro.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Luglio 2017
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