Partito da via Oberdan, il corteo pacifico del comitato No Container è arrivato in consiglio comunale. Qui si è incontrato con i genitori di Agorà già in prima linea con pettorine arancioni per mostrare il "vero" costo dei pasti, che a loro parere deve rimanere a 4,67 euro. 

Assente il sindaco, da due giorni a letto per l'influenza. E' stato quindi il suo vice, Pier Antonio Luminari a chiedere un po' di pazienza ai cittadini di via Oberdan che non vogliono i moduli abitativi per le fasce più deboli della comunità Rom: "A breve vedremo il prefetto poi vi incontreremo possibilmente con delle alternative".

Gli animi si sono scaldati a inizio seduta quando hanno preso la parola i consiglieri di opposizione. In testa il pidiellino Luciano Guidi che ha scelto l'arma dell'ironia. Il politico ha infatti consegnato un salmone di carta al vicesindaco Luminari (nella foto a destra) in riferimento a quanto da lui detto in occasione della presentazione del bilancio preventivo in discussione in consiglio comunale: se l'anno scorso aveva usato la metafora della nave che andava a sbattere contro lo scoglio (il passo di stabilità), Luminari questa volta ha usato l'immagine  del branco di salmoni (i cittadini) che risale il torrente minacciato dagli orsi (il debito pubblico). A bloccare il teatrino è stato il presidente del consiglio Michele Ferrazzano a cui è seguito l'intervento dei consigliere Lorenzo Radice: "Difficile parlare quando le Istituzioni sono svilite". Radice ha ribadito che la volontà della maggioranza è quella di ascoltare i cittadini e le loro richieste con spirito positivo e propositivo partendo dal presupposto che l'emergenza freddo va gestita. 

Seguiti da applausi da parte del pubblico in protesta gli interventi di Domenico Gangemi (Fratelli D'Italia): "Non ho mai visto i cittàdini così arrabbiati,  fate ammenda di questa protesta" e di Letterio Munafò (Pdl): "Oggi siamo qui a discutere un bilancio ingessato". 

gea somazzi – valeria arini