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La bufera sulle nomine torna in consiglio comunale a Legnano

Fuoco di fila dal centrodestra di Legnano sulle nomine del dirigente del settore opere pubbliche poi revocato, del social media manager dimissionario e dell'addetto alla comunicazione

Consiglio comunale Lorenzo Radice

Nomine, sempre nomine, fortissimamente nomine. Il consiglio comunale di Legnano tornerà in aula giovedì 21 gennaio e il dibattito riparte là dove si era interrotto – ammesso che in queste settimane si sia mai davvero interrotto – a fine dicembre, ovvero dalla nomina del nuovo dirigente del settore opere pubbliche revocata nel giro di 24 ore a causa di un vizio di forma, da quella del social media manager, che peraltro ha già lasciato l’incarico rassegnando le dimissioni, e da quella del nuovo addetto alla comunicazione.

LA NOMINA DEL DIRIGENTE OPERE PUBBLICHE

La Lega porterà tra i banchi del consiglio un poker di interrogazioni per fare luce sul “caso” del dirigente del settore opere pubbliche nominato per sostituire Edoardo Zanotta, attualmente in aspettativa, e subito revocato, a partire dalla scelta di avviare una procedura di selezione per un ruolo vacante per circa un anno e mezzo a meno di un mese dall’insediamento della nuova amministrazione affidandosi invece ad una proroga per l’analogo ruolo dirigenziale nel settore attività educative. Il Carroccio chiederà conto al sindaco anche delle ragioni per cui non abbia selezionato per la posizione il dipendente comunale che attualmente la ricopre ad interim, che in base alle valutazioni del nucleo di valutazione era risultato «il migliore in assoluto» mentre per il candidato scelto si parlava più di «una capacità di tipo organizzativo-manageriale che di una spiccata conoscenza della materia delle opere pubbliche. Chiedendo anche al primo cittadino di spiegare perché «non abbia giustificato la sua scelta» come invece previsto dal decreto di nomina del nucleo valutativo. Carolina Toia e i suoi porteranno poi in aula l’ipotesi di danno erariale per il compenso riconosciuto alla componente esterna del nucleo, che dovrà nuovamente essere remunerata per la nuova procedura.

Quattro interrogazioni anche dalla lista Toia, che chiede al sindaco «le ragioni che l’hanno portato ad infrangere, per di più in maniera reiterata, le regole dettate per la procedura selettiva determinando, di fatto, la revoca del bando» e soprattutto se sia stato sollecitato da qualcuno e se sia stata «turbata o veicolata la sua libertà decisionale». La civica di centrodestra punta i riflettori anche sui motivi per cui il vizio di forma sia stato ravvisato solo al termine della procedura e non durante il suo svolgimento e sulle ragioni che hanno portato Lorenzo Radice a discostarsi dal giudizio del nucleo di valutazione, oltre che sulla «fulminea assunzione» del nuovo dirigente «proprio durante le vacanze natalizie e per di più quando il Paese era in zona rossa»: per la lista «è evidente che se si fossero attesi il termine del periodo vacanziero e la fine della zona rossa si sarebbe garantito un risparmio di denaro pubblico».

Chiude il cerchio Forza Italia, che si concentra sulla presenza di una consulente di fiducia del sindaco ai colloqui in qualità di esperta nel campo della selezione delle risorse umane. Gli Azzurri chiamano il sindaco a spiegare i motivi per cui il vizio di forma sia stato individuato solo dopo la nomina, se la consulente abbia partecipato anche alla verifica di altri curricula ed eventualmente quali e se la sua presenza risulta dai verbali e a quale titolo. Il capogruppo Munafò punta il dito anche contro la circostanza che la consulente del sindaco sia la moglie di un assessore e sia stata candidata alle ultime amministrative per “Insieme per Legnano”, una delle liste della coalizione di Radice.

LA NOMINA DEL SOCIAL MEDIA MANAGER

Animi altrettanto “caldi” anche rispetto alla nomina del social media manager, che nei giorni scorsi ha peraltro rassegnato le dimissioni. La lista Toia chiede al sindaco di riferire in aula su quanti e quali curricula siano stati ricevuti per la posizione e sulle ragioni che hanno portato alla scelta di chi è stato assunto, oltre che sull’intenzione di utilizzare lo strumento del giornalino comunale, con un eventuale spazio per le minoranze. La civica chiede conto al sindaco anche della scelta di procedere con un’assunzione e non con una collaborazione a partita IVA «con evidente aggravio di costi (dispendio di denaro pubblico)» e dell’inserimento della laurea in design tra i titoli di studio ammessi per la procedura selettiva.

Altro poker di interrogazioni anche dalla Lega, che punta il dito contro il requisito della laurea in design, «difficilmente comprensibile ai fini dell’incarico di gestione delle pagine social di un organo istituzionale, tanto da indurre a credere che i requisiti siano funzionali alla costruzione di un bando “cucito su misura” addosso al candidato, di fatto poi selezionato dal sindaco». Nel mirino del Carroccio anche alcuni post pubblicati dall’ormai ex social media manager sul proprio profilo Facebook dove venivano contestati in modo colorito alcuni esponenti parlamentari del centrodestra , che portano il partito a chiedere al sindaco se un simile modo di fare comunicazione sia in linea con quello sposato da Palazzo Malinverni, e la possibile sovrapposizioni delle funzioni del social media manager con quelle dell’URP. La Lega chiede anche uno spazio per le opposizioni sui canali social istituzionali del comune.

Chiude il cerchio anche in questo caso Forza Italia. Anche gli Azzurri porteranno in aula il numero dei curricula arrivati per la posizione, le modalità di valutazione e l’eventuale svolgimento di colloqui, per i quali si chiede anche se sia stata nominata una commissione o sia stata «ritenuta sufficiente una valutazione “discrezionale”, carente quindi sia nella forma che nella sostanza», e mettono in dubbio la compatibilità delle affermazioni social “private” dell’ormai ex social media manager con la comunicazione istituzionale. Non solo: Lillo Munafò mette nel mirino anche la spesa per inserire nello staff del sindaco una figura per la gestione dei social, «uno schiaffo morale per tutti i cittadini» in questo momento di crisi economica per l’emergenza sanitaria.

LA NOMINA DELL’ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE

Nella bufera sollevata dal centrodestra sulle nomine, che la prossima settimana farà risuonare in aula l’eco dei temi trattati nella aule del Tribunale di Busto Arsizio durante il processo “Piazza Pulita”, c’è spazio anche per il nuovo addetto alla comunicazione. Sia la Lega che la lista Toia voglio fare luce sul ruolo che l’addetto ricoprirà, ovvero se farà da portavoce al sindaco o da addetto stampa. La civica, inoltre, chiede conto anche della sua precedente situazione lavorativa e di eventuali «collaborazioni con l’attuale amministrazione durante la campagna elettorale».

QUI L’ORDINE DEL GIORNO COMPLETO DEL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Gennaio 2021
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