Podestà, a destra, insieme a Formigoni

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Dopo aver messo a soqquadro il mondo politico milanese con questo Twitter: “Alle 16 conferenza stampa sulle ragioni delle mie dimissioni. Governare una Provincia in queste condizioni è (quasi) impossibile”, Guido Podestà ci ha ripensato, o forse ha tentato di spiegarsi: “Ne avrei le ragioni, ma non mi dimetto”, e ancora, “per senso di responsabilità”, resta in sella nonostante la situazione di grave difficoltà della Provincia ed i tagli del Governo.

“Cio’ che conta e’ il patto con i cittadini” ha confessato Podestà.

C’era chi era pronto a giurare su di un seggio in parlamento alle prossime politiche, ma per il momento Podestà resta alla guida della Provincia di Milano.

In merito alla dimissioni prima annunciate e poi smentite dal Presidente della Provincia di Milano, il Capogruppo in Provincia di Milano per Lista un'Altra Provincia – Rifondazione Comunista – PdCI, Massimo Gatti, dichiara: “La realtà supera l’immaginazione. Rimaniamo basiti davanti al colpo di teatro inventato dal Presidente per farsi un po’ di pubblicità. Dopo tre anni di rassegnato e ubbidiente silenzio, fanno ridere le sue tardive denunce dei tagli selvaggi ai servizi da parte dei governi che si sono succeduti. Troppo tardi signor Presidente. L’unico interesse perseguito con pervicacia da Podestà a noi sembra sempre lo stesso: piazzare tutti i suoi fedelissimi in consulenze d’oro e nei posti chiave dei cda delle partecipate, svendendo tutto il patrimonio pubblico, a partire da Sea e Serravalle, per fare cassa. Alla faccia del senso di responsabilità verso i cittadini. Invece che far perdere tempo ai cittadini e ai giornalisti con buffonate simili, Podestà farebbe meglio a rendere conto in merito agli oltre 5 milioni di euro assegnati per le consulenze esterne, nonostante i 1800 dipendenti e agli sperperi denunciati oggi anche dalla stampa nazionale”.