Una camminata per la legalità, che «percorrendo le vie del quadrilatero idealmente abbracciasse il municipio – come ha spiegato il sindaco Nadia Rosa –, dando visibilità alle persone oneste, alle associazioni, alla comunità parrocchiale, ai volontari del territorio». Più di un migliaio i cittadini che, vestiti di bianco, hanno attraversato Lonate Pozzolo in una marcia silenziosa, portando in bella mostra uno striscione che ha ribadito ancora una volta che «gli onesti sono di più».

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É un segnale forte quello che Lonate Pozzolo ha voluto dare martedì 9 luglio, dopo che pochi giorni prima il paese si era svegliato al suono degli elicotteri e delle sirene del maxi blitz coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano contro la 'ndrangheta, che ha portato a 34 arresti, fra i quali quelli di diversi pesonaggi legati alla criminalità organizzata ed esponenti politici di Lonate e Ferno.

«Quello che più sconcerta e sconvolge è che queste operazioni contro la criminalità organizzata si intrecciano in maniera inquietante con le inchieste che hanno coinvolto l'ex sindaco Rivolta di Lonate Pozzolo prima, a marzo 2017, e con l'inchiesta "Mensa dei Poveri" che ha indagato Caianiello ed altri poi, a maggio 2019 – ha sottolineato la prima cittadina –. L'operazione "Krimisa" di settimana scorsa ha gettato una pesante ombra sulle passate amministrazioni di Lonate Pozzolo. Il contenuto dell'ordinanza di custodia cautelare illustra intense manovre dietro la formazione di una lista elettorale, sia nel caso vincente del 2014 che in quello della sconfitta del 2018. Ovviamente attendiamo che la giustizia faccia il suo corso, ma ci sembrava necessario dire tutti insieme, ad alta voce, che noi non vogliamo una Lonate fatta in questo modo: non ci deve essere omertà, non ci deve essere connivenza da parte di nessuno. Nessuno parla di esclusiva della legalità da una parte o dall'altra, ma la scelta di campo deve essere chiara da parte di tutti, cittadini ma soprattutto amministratori».