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PER I VERDI, NECESSARIO REALIZZARE UNA RETE CICLABILE IN TUTTA LA CITTA'

3 Maggio 2010


Riceviamo e pubblichiamo:

Abbiamo appreso, con una certa soddisfazione, la notizia che tra la viabilità prevista in zona S. Paolo per il nuovo Ospedale c’è in progetto una pista ciclabile che arrivi al nosocomio. Notizia data dall’Amministrazione comunale nelle persone del Sindaco Vitali e del vicesindaco Fratus durante la riunione del 23 aprile svoltasi nello stesso quartiere S. Paolo.

Dicevamo di essere ben impressionati dall’annuncio, ma ci poniamo alcuni quesiti. Primo, la tempistica della realizzazione dell’opera. Secondo, il collegamento con altri tratti già esistenti. Tra l’altro dobbiamo registrare interesse da parte del pubblico che gremiva la sala in occasione dell’incontro con gli amministratori proprio per quanto riguarda il progetto di viabilità ciclabile. Ma anche i residenti hanno posto l’accento sull’importanza della realizzazione di una “rete” ciclabile e non di monconi che non portano da nessuna parte. Monconi che rischiano di immettere direttamente i ciclisti nel caos del traffico veicolare, con tutti i pericoli annessi.

Questa nostra preoccupazione non nasce da spirito di polemica fine a se stessa, ma dalla constatazione di dati di fatto sull’esistente. Più di una volta abbiamo sottolineato i limiti delle attuali piste ciclabili legnanesi. Abbiamo ricordato che se non si fa “rete” non si va da nessuna parte. Risulta estremamente inutile, se non pericoloso, continuare a costruire piste ciclabili senza un progetto generale d’insieme. L’Amministrazione ha dichiarato di aver affidato a specialisti lo studio del problema.

Ma nel frattempo cosa succede con il già attuato? Siamo consci che le casse dei Comuni in questo momento non traboccano di “liquido”, ma, ancora una volta, si tratta di scelte. Prima di costruire del “nuovo” bisogna trovare le risorse per sistemare l’esistente.

A Legnano sono troppi gli esempi di spezzoni che partono e arrivano nel nulla (vedi il sottopasso Montebello-Bainsizza) o che mancano di opportuni raccordi (viale Gorizia non si collega direttamente con la pista proveniente dal Parco Castello e con via Macello, via Branca finisce nel caos di piazza Carroccio, in via Macallè il tratto finisce contro il marciapiede, non c’è collegamento diretto tra la nuova pista di corso Italia e il sottopasso ferroviario e quest’ultimo esce in contromano sulla via Venegoni). Via San Michele del Carso, poi, è servita da un tratto di pista che però finisce nella rotonda di via XX Settembre, con evidenti pericoli per i ciclisti. Altri tratti non hanno sede separata o sono estremamente carenti di manutenzione (via Liguria, via delle Rose, via Sardegna, ecc). Le rotatorie, su qualsiasi arteria cittadina, non hanno un tracciato deliberatamente riservato alle biciclette, come invece in altre città soprattutto europee. A volte, soprattutto per risolvere il problema del collegamento, basterebbe un tratto di asfalto colorato ben visibile dove le auto “possano pensare” che in quel punto ci sia un transito di ciclisti.

Non è da poco riordinare tutto l’esistente, ma questo significherebbe dare una mano concreta per risolvere, o almeno limitare, l’impatto del traffico cittadino. Traffico che, anche durante gli incontri per il nuovo PGT, è risultato essere tra i problemi più sentiti dalla cittadinanza. A tale proposito speriamo che proprio in ambito PGT tutte le problematiche da noi sollevate possano essere affrontate in modo positivo se non addirittura risolte. In altri Paesi europei il problema sembra essere risolto da molto, cerchiamo di non perdere ancora una volta le ruote del…”gruppo”.

Angelo Pisoni
Verdi Legnano

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