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NUOVO OSPEDALE: IL COMMENTO DEL DIRETTORE GENERALE

3 Novembre 2010


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La dr.ss Carla Dotti, direttore generale dell'azienda ospedaliera di Legnano. Suo il messaggio alla stampa locale

Buongiorno, ho letto gli articoli apparsi sui Loro giornali circa l’avvio del nostro nuovo Ospedale. Capisco bene che il tema è giustamente e doverosamente esaminato e dibattuto. L’informazione ha svolto egregiamente il proprio compito, tenendo al corrente i cittadini sui tempi e sui modi del trasloco, ed ha colto ed illustrato la positività della struttura. 

Capisco anche che il disagio fa più notizia del lavoro ben fatto ma i Legnanesi lo sanno che, se ti si ottura il lavandino, chiami l’idraulico e non il giornalista. Ed è per questo che ritengo sia giusto che siano i giornalisti a facilitare e registrare un dibattito di idee e di valori, un libero scambio e confronto di opinioni, nel quale mi sembra inopportuno intervenire, come alcuni cronisti ed altri portavoce dei cittadini mi sollecitano invece a fare. Ognuno di loro, come penso possano testimoniare in tanti, deve sapere che può chiedere direttamente chiarimenti sul servizio dell’Ospedale (vecchio e nuovo), fare critiche o apprezzamenti, suggerire nuove soluzioni, censurare o denunciare un trattamento se ritenuto pessimo. Rispondo personalmente all’indirizzo direzionegenerale@ao-legnano.it cerco di essere veloce ma attenta perché credo che sia una parte importante della mia giornata.  
Ma torno ai disagi. Abbiamo temuto il disorientamento che ci attendeva nel “cambio”: dal 16 agosto a fine settembre tutto il personale in trasferimento si è impegnato a turno ad imparare a calpestare i quasi 80.000 nuovi metri quadri (esattamente quanti i metri quadri del vecchio Ospedale ma diversi), a riempirli delle nostre cose, a prepararli per accogliere i nostri ammalati. Sono stati bravissimi e sono contenta di avere l’occasione di dirlo pubblicamente.
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Poi da settembre ci sono stati – e ci sono ancora sia alla mattina che al pomeriggio, sia al sabato che alla domenica – i Volontari che hanno imparato i percorsi e prendono sottobraccio i visitatori. Questo non s’insegna coi corsi, lo sanno fare loro. Non possiamo certo dimenticarci il loro garbo e la loro pazienza. Abbiamo trasferito in assoluta sicurezza (grazie ai Volontari, alla Protezione Civile, alla CRI, alla Polizia Locale e di Stato, al 118, agli altri Ospedali limitrofi, primo fra tutti Busto Arsizio) tutti gli ammalati ricoverati in soli 4 giorni ma non abbiamo certo confuso il completamento del trasferimento dei pazienti con il completamento del trasloco. Ci siamo ancora in mezzo: le grosse macchine diagnostiche hanno funzionato in doppio finchè l’ultimo ammalato non è stato trasferito e solo da quel momento abbiamo potuto smontare la nostra seconda TAC, la nostra seconda Risonanza magnetica, etc.. Trasportare, reinstallare e collaudare richiede tempo e lavoro. Un cantiere? No, un trasloco pianificato.  

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Un cantiere vero c’è al primo piano, fuori dall’itinerario dei malati, sulla strada dei visitatori. Si stanno approntando dei servizi che in via Candiani non c’erano e che non sono propri dell’Ospedale: un ristorante, un minimarket, una libreria, una parafarmacia, forse un parrucchiere ed una lavanderia. Tutta una serie di nuove possibilità di frequentare e vivere l’Ospedale che vengono proposte. Saranno utili ai nostri tradizionali ospiti dell’Alto milanese?

Forse aiuteranno anche altri pazienti che con le loro famiglie verranno da più lontano per farsi curare con le nostre nuove meravigliose macchine dai nostri magnifici sanitari che sono andati in una casa nuova?  

Carla Dotti
Direttore generale dell’Azienda ospedaliera Ospedale Civile di Legnano

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