Caro sig.Pisoni, perché l’amministrazione comunale dovrebbe spendere dei soldi per qualcosa che ogni cittadino ha già nelle propria abitazione? Quale sarebbe il valore aggiunto di un centro di distribuzione d’acqua comunale?

Il risparmio energetico che Lei ipotizza verrebbe in parte diminuito dal fatto che chi usufruirebbe della “Casa dell’Acqua” deve pur avere dei contenitori (bottiglie, taniche o altro quasi sicuramente in plastica perché meno fragile del vetro) con cui trasportarla sino a casa e dubito molto che non usino le autovetture, con conseguente inquinamento, poiché questa “casa dell’acqua” non può essere posizionata vicino a casa di tutti.

Nella sua frase “Quindi possiamo definire la “Casa dell’Acqua” un bene pubblico a disposizione dei cittadini, che eroga acqua refrigerata, controllata, naturale e gasata” il fatto che sia controllata e naturale è sicuramente uguale a quella distribuita dall’acquedotto provenendo dalla stessa “fonte”, per il refrigerato e gasato ogni cittadino possiede un frigorifero e in commercio si trovano, anche a costi contenuti, apparecchi che gasano l’acqua del rubinetto.

In conclusione, per non dilungarmi troppo, trovo inutile che io, in quanto cittadino di Legnano, debba pagare una quota parte per qualcosa che ogni cittadino possiede già in casa propria e paga al distributore AMGA: l’ACQUA POTABILE NATURALE E' MOLTO CONTROLLATA!

Distinti saluti
Luca Zodio