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LE RIFLESSIONI DI UNA VOLONTARIA IN SERVIZIO AL NUOVO OSPEDALE

10 Ottobre 2010


In relazione all'apertura del nuovo ospedale e all'opera svolta da alcuni gruppi di Volontariato, riceviamo e pubblichiamo la testimoninanza di una lettrice – volontaria:

Squilla il telefono di casa. Risponde mio marito. Ascolto la conversazione, argomento: il nuovo ospedale. Argomento abbastanza comune in questi ultimi giorni ma questa volta è vero, è stata decisa la data del trasloco e, per i prossimi giorni, è richiesta la presenza di volontari per l’accoglienza dei parenti dei pazienti che verranno trasferiti prima e dell’utenza esterna in generale poi.

Mi viene spontaneo offrire un po’ del mio tempo, spinta anch’io dal desiderio di vedere finalmente il nuovo ospedale e offrire nel contempo un servizio che ritengo utile.

Eccomi quindi chiamata a partecipare ad un “mini corso” ad hoc, tenuto da una responsabile dell’azienda ospedaliera, proprio per avere le nozioni di base e poter svolgere l’impegno scelto.

Incominciamo il tour, sono subito affascinata, anche se un po’ impaurita dalla grandiosità di questo nuovo colosso ma fortunatamente ci viene spiegato molto bene come è strutturato. Visitiamo alcuni reparti, le camere dei degenti arredate a nuovo, gli ambulatori, la radiologia, la cappella con accanto un locale di culto, il CUP, il P.S. fornito di macchinari e arredi all’avanguardia, ecc… Al termine del tour sono ancora un po’ disorientata ma, come in tutte le cose nuove, ci vuole un po’ di pratica.

Arriva poi il giorno in cui sono chiamata a prestare il servizio. Sono un po’ preoccupata. Mi ricorderò qualcosa di ciò che mi hanno insegnato? Ma la mia preoccupazione si scioglie non appena varco la soglia dell’ospedale. Ho a mia volta un’accoglienza cortese da parte dei dipendenti ospedalieri che ci affiancano.

Ecco che arrivano i primi parenti, chiaramente preoccupati e ansiosi di poter vedere i propri cari traslocati dal vecchio ospedale. Vado loro incontro, subito mi offro di accompagnarli al reparto e intanto cerco di rassicurarli. Tengo tra le mani una cartina che mi consente di muovermi sui vari piani e tra i vari reparti e dopo aver trascorso alcune ore ho ampiamente confermata l’idea che mi ero fatta del nuovo ospedale: una grande “macchina” che piano, piano si sta mettendo in funzione e come legnanese mi sento orgogliosa di questa realizzazione.

Importante ora sarà che tutto il personale che lavorerà in questa struttura, medici, infermieri, tecnici, ecc. mettano tutta la loro professionalità e disponibilità per far sì che l’ammalato trovi l’ambiente giusto per migliorare le sue condizioni di salute e nello stesso tempo un ambiente accogliente e sereno che renda il soggiorno meno pesante e faticoso.

Questo, credo, sia quello che ogni cittadino si aspetta dal nuovo ospedale.  

UNA VOLONTARIA
ASSOCIAZIONE ‘IL SOLE NEL CUORE’

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