LE PRECISAZIONI DI SALVATORE FORTE SULLA QUESTIONE "TERZO BINARIO"
22 Settembre 2009
Dopo il comunicato pervenutoci da Giuseppe Elia, Coordinatore PD della zona legnanese, oggi il Partito Democratico torna sulla questione ‘Terzo Binario’ con alcune precisazioni firmate da Salvatore Forte, portavoce del Circolo di Legnano
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Intanto c’è differenza tra il progetto preliminare approvato dalla giunta comunale il 15 luglio del 2003 e quello definitivo di cui abbiamo avuto conoscenza alla fine di agosto di quest’anno. In questi oltre sei anni cosa è stato fatto? Quali sono state le iniziative della maggioranza (sempre la stessa) al fine di seguire l’iter procedurale, rendersi conto dei cambiamenti in negativo e cercare di mitigare se non, meglio ancora, trovare ipotesi alternative? Cosa è stato fatto tra l’aprile di quest’anno, quando la giunta era sicuramente a conoscenza dell’imminente presentazione del progetto definitivo, e il 7 agosto quando è stata formalmente informata dello stesso?
Il passato non aiuta però a risolvere i problemi ed allora noi ci permettiamo di chiedere che il comune:
– garantisca ai cittadini legnanesi, a qualunque titolo interessati, l’assistenza legale necessaria ad assicurare loro un’efficace tutela dei diritti e degli interessi (a noi risulta che qualche comune della zona lo stia facendo)
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Sulla questione del terzo binario e dell’impatto diretto e indiretto che avrà sulla città è necessario fare ancora alcune considerazioni e avanzare alcune richieste anche in vista della scadenza del 29 settembre prima e del 6 ottobre poi.
Intanto c’è differenza tra il progetto preliminare approvato dalla giunta comunale il 15 luglio del 2003 e quello definitivo di cui abbiamo avuto conoscenza alla fine di agosto di quest’anno. In questi oltre sei anni cosa è stato fatto? Quali sono state le iniziative della maggioranza (sempre la stessa) al fine di seguire l’iter procedurale, rendersi conto dei cambiamenti in negativo e cercare di mitigare se non, meglio ancora, trovare ipotesi alternative? Cosa è stato fatto tra l’aprile di quest’anno, quando la giunta era sicuramente a conoscenza dell’imminente presentazione del progetto definitivo, e il 7 agosto quando è stata formalmente informata dello stesso?
Il passato non aiuta però a risolvere i problemi ed allora noi ci permettiamo di chiedere che il comune:
– garantisca ai cittadini legnanesi, a qualunque titolo interessati, l’assistenza legale necessaria ad assicurare loro un’efficace tutela dei diritti e degli interessi (a noi risulta che qualche comune della zona lo stia facendo)
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convochi una pubblica assemblea in cui presenti le proposte e le osservazioni che intende avanzare, facendo conoscere anche quali “compensazioni” chiederà a fronte dei disagi che deriveranno alla città dalla realizzazione dell’opera; all’assemblea siano invitati sia Italferr sia i due sottosegretari della zona, on. Casero e Mantovani, affinché ognuno assuma precisi impegni e responsabilità–
si faccia promotore di un coordinamento politico (tra i sindaci interessati) e tecnico (tra le strutture tecniche comunali coinvolte) al fine di affrontare il problema in maniera sistemica–
aggiorni, nel prossimo consiglio comunale, sullo stato dell’arte della situazione.
E’ possibile che poco, tanto o molto il comune abbia già fatto o stia facendo ma è indispensabile che il suo operato sia conosciuto dai cittadini e sia aperto al contributo di tutti poiché stiamo parlando di una questione certo non di parte.
Un’ultima riflessione che può sembrare marginale ma invece è importantissima.Nella Relazione Generale che accompagna il progetto definitivo, all’ultimo comma del punto 6.7 VIBRAZIONI si legge: “Nei tratti in cui risulta sensibile l’effetto delle vibrazioni, nella successiva fase di progettazione verrà valutata la possibilità (l’evidenziazione è nostra) di utilizzare il subballast in conglomerato […] ed inoltre si potrà valutare per altri tratti la tipologia […]”.Noi riteniamo che si debba vigilare perché il rispetto delle norme, l’uso di materiale appropriato e gli accorgimenti migliori siano prescrittivi e non lasciati alle successive valutazioni o alla possibilità di chi eseguirà l’opera.
Non vorremmo che alla fine la nostra città diventasse più brutta e più inquinata aggiungendo disagi a disagi (in questi giorni tutti stiamo vivendo sulla nostra pelle il caos viabilistico causato dalla pochissima funzionalità del nuovo assetto viario ma questa è un’altra storia che meriterà una discussione a parte).
Un’ultima riflessione che può sembrare marginale ma invece è importantissima.Nella Relazione Generale che accompagna il progetto definitivo, all’ultimo comma del punto 6.7 VIBRAZIONI si legge: “Nei tratti in cui risulta sensibile l’effetto delle vibrazioni, nella successiva fase di progettazione verrà valutata la possibilità (l’evidenziazione è nostra) di utilizzare il subballast in conglomerato […] ed inoltre si potrà valutare per altri tratti la tipologia […]”.Noi riteniamo che si debba vigilare perché il rispetto delle norme, l’uso di materiale appropriato e gli accorgimenti migliori siano prescrittivi e non lasciati alle successive valutazioni o alla possibilità di chi eseguirà l’opera.
Non vorremmo che alla fine la nostra città diventasse più brutta e più inquinata aggiungendo disagi a disagi (in questi giorni tutti stiamo vivendo sulla nostra pelle il caos viabilistico causato dalla pochissima funzionalità del nuovo assetto viario ma questa è un’altra storia che meriterà una discussione a parte).
Partito Democratico
Circolo di LegnanoIl portavoce
Salvatore Forte
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