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IL SALUTO DI UNA EX DIPENDENTE DELLA "CITTA' DEL SOLE"

1 Dicembre 2009

In relazione alla vicenda legata alla società Gimnos Tre (leggere qui)  che a Canegrate gestisce servizi educativi scolastici di assistenza e sostegno verso minori a scuola e domiciliare, riceviamo questa lettera di una dipendente.

Canegrate 30/11/2009

Questo pomeriggio al personale della Città del Sole è stata proposta la possibilità di passare alle dipendenze della società cooperativa La Ruota dopo avere dato le dimissioni per giusta causa dalla società Gimnos-Tre insolvente nei pagamenti delle competenze da giugno.

In particolare nel mio stipendio, per i prossimi otto mesi in cui questa nuova cooperativa sarà il mio nuovo datore di lavoro, mancheranno circa 350 Euro al mese dalla cifra del lordo da percepire.

Ho seguito il consiglio comunale in diretta on line. Il sindaco Cassani è contento di come sono andate le cose oggi. Egli afferma che in tutti i cambiamenti capita che qualcuno possa “perdere” ma ritiene un successo aver ricollocato 38 persone nelle tre nuove società reperite per i Servizi Educativi Minori, Centro Socio Educativo, Comunità Alloggio e Assistenza Domiciliare Anziani. Non posso sapere se tutti i dipendenti coinvolti siano soddisfatti o se siano solo disperati senza alternativa! Aspetteranno i primi soldi col pagamento dello stipendio di dicembre che avverrà verso la metà di gennaio, avranno perso gli scatti di anzianità maturati e quest’anno niente tredicesima!

Fatto sta che solo io non ho accettato l’offerta.

Quel che resta è che nessun aiuto economico, per altro promesso, ci è giunto dall’amministrazione comunale nei mesi in cui abbiamo prestato “servizio volontario forzato” attratti dalle promesse di mantenimento delle attuali condizioni economiche nel passaggio verso la nuova società gestore dei servizi.

Sempre nello stesso consiglio comunale l’amministrazione, per voce del sindaco, ha come priorità la continuità del servizio ma non ha riconosciuto che questa continuità è stata garantita grazie alla mia sofferenza e a quella dei miei colleghi. Ma il cambio di società, di volta in volta imminente, è continuato a slittare di mese in mese creando un impellente urgenza nella quale le proposte diventano soluzioni estreme.

Se un professionista, nel corso della sua carriera, raggiunge livelli retributivi di merito superiori a quelli che sono presenti nelle tabelle nazionali contrattuali perché non dovrebbe pretendere, dalle società che si avvicendano negli appalti pubblici nei quali lavora, lo stesso stipendio che ha conquistato nel tempo?

Sono dispiaciuta e delusa.

Il mio pensiero va alle famiglie e agli utenti del servizio nel quale ho lavorato, che mi hanno sostenuta moralmente e materialmente con affetto e partecipazione.

Un affettuoso e gigantesco “grazie”.

Rasera Elena
(ex educatrice de “La Città del Sole”)

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