Per chi non mi conosce, mi chiamo Raffaele Cucchi, ho trentanove anni, sono nato a Parabiago, sono cresciuto in una famiglia di calzolai, non fumo e non bevo, sono della Lega, faccio l'architetto, ogni tanto disegno scarpe e, attualmente, sono assessore comunale e consigliere provinciale. Lavoro tanto, tantissimo e dormo poco, pochissimo. Datemi pure tutti del tu, così che possiamo incominciare.
Ho accettato e voluto questa candidatura a sindaco per dare continuità al progetto iniziato cinque anni fa', quando, all'indomani delle elezioni comunali, il Sindaco Garavaglia, che ringrazio ancora, mi chiamò a ricoprire il ruolo di assessore all'urbanistica.
Fui onorato dell'incarico conferitomi, anche perché ho da sempre ritenuto che, dovendo scegliere una carica assessorile nell'ambito di un'amministrazione comunale, nessun'altra sarebbe stata più strategica dell'assessorato all'urbanistica, in considerazione anche dei miei studi di architetto. Le scelte urbanistiche sono quelle che plasmano il territorio, che è l'elemento ontologico di un comune.
Il comune, come noto, è l'ente territoriale per eccellenza, proprio perché il territorio ne costituisce l'essenza.
Per questo motivo, ogni buona politica comunale nasce dal territorio e dalla sua gente e si consuma sul territorio ed in favore della sua gente. Il confronto con il territorio dà concretezza all'azione politica, obbliga gli amministratori a rendere tangibili gli impegni assunti, affinchè non rimangano vacue promesse.
Ed è per questo motivo che, se sarò eletto Sindaco, mi propongo di partire dalle politiche territoriali per dare, davvero, un riscontro alle richieste ed alle esigenze dei cittadini.
La prima cosa che, farò per Parabiago e per la sua gente, è definire l'approvazione del piano di governo del territorio, il nuovo strumento urbanistico a cui da tempo sto lavorando, per migliorare la città, rendendola più vivibile. In tal modo, ritengo di poter dimostrare come le politiche territoriali assumano concretezza: se, nel corso del mio mandato, la città migliora, sotto il profilo della vivibilità, avrò dato un segno effettivo dell'azione che del mio governo. Se la città non migliora, la gente mi fermerà per strada, per richiamarmi al mio dovere.
La vivibilità della città è l'obiettivo che mi prefiggo e che intendo declinare nei suoi più rilevanti aspetti: il miglioramento dei servizi, in favore di tutti, ma soprattutto degli anziani, delle famiglie e dei loro figli; la sicurezza; la tutela dell'ambiente. E questo non è che un sunto di una più complessa ed articolata agenda che ho intenzione di compilare, per spiegare sia cosa voglio fare sia da dove intendo prendere le risorse.
E così, quando nella mia agenda è indicato come obiettivo il completamento della scuola elementare di via Arduino o la costruzione della nuova caserma dei Carabinieri, nello stesso tempo sono individuate le modalità di reperimento delle risorse necessarie per realizzarlo. Io non voglio fare vacue promesse. Gli impegni che assumo non devono rimanere sulla carta.
In questi giorni, sarò presente per la strade, fra la gente, per presentare e spiegare la mia agenda. Aspetto tutti, anche i diffidenti, chi non vota e chi dice che non voterà mai la Lega. Voglio farli ricredere. Senza slogan e senza urlare, ma per spiegare. Venite, chiamatemi, datemi del tu!”

Raffaele Cucchi