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“Via Carlo Porta. Confine d’Italia”: la disperazione di un residente

26 Luglio 2015

Riceviamo e pubblichiamo il disperato appello di un residente delle case Aler di via Carlo Porta, circondato da degrado, spaccio e delinquenza. Una richiesta di aiuto rivolta al sindaco di Legnano, Alberto Centinaio e alle Istituzioni in generale. La palazzina dove risiede il cittadino è adiacente al cantiere Aler (nella foto) abbandonato da quasi due anni e adibito a dormitorio di fortuna. I lavori, come scritto sul cartello esterno, dovrebbero terminare nel gennaio 2015 ma questi sono tutt'ora bloccati.

Di seguito la lettera del residente


"Via Carlo Porta 122. Confine d’Italia". Così recita una targa affissa sul muro dello stabile in cui abito. Via Brennero. Nuovo confine d’Italia. La prima volta che ho letto questa frase ho sorriso quasi involontariamente, un sorriso amaro, e mi è venuto in mente un altro celebre verso di Dante Alighieri Lasciate ogni speranza voi che entrate.

Via Brennero fa angolo con via Carlo Porta e a volte sembra proprio che la vita e il destino giochino con noi, perché Carlo Porta nelle sue poesie amava dare voce ai ceti più poveri. Qui è terra di nessuno, o meglio di spacciatori e papponi; furti, siringhe, auto danneggiate non sono eccezioni, fanno parte del vivere quotidiano. I residenti vivono tanto degrado e abbandono con rassegnazione e rabbia. Chi vive qui, per lo più persone anziane, sa bene che è più facile che il buon Dio ascolti le loro preghiere piuttosto che aspettare una risposta dal Comune e dall’Aler, perché se tutti hanno le mani legate, come dicono, che altro rimane loro se non la fede? 

Con questo articolo vorrei chiedere al Sindaco, al responsabile dell’Aler (se esiste), al Presidente della regione, perché permettete un tale scempio? Per voi si può vivere così? Crescere i propri figli? Quando è a rischio la stessa incolumità fisica appena fuori dalla porta di casa. 

Oltre alle rotonde abbellite coi fiori e le strade del centro tirate a lucido per il palio, c’è altro Signor Sindaco, ci sono altri 364 giorni, c’è il futuro dei nostri figli. Non servono i milioni sa (bloccati dal patto di stabilità), serve un po’ di buona volontà, fare il proprio dovere al meglio e, anche se non ci si riesce fino in fondo, almeno provarci. 

Ci provi Sindaco, ci provi presidente Maroni, proprio con quella scopa a lei tanto cara. Si può uccidere una persona in tanti modi, togliendo la dignità e la speranza, la speranza che le cose un giorno possano migliorare. Come si fa a parlare di sicurezza e legalità, quando non si è nemmeno capaci di garantire le regole minime del vivere civile in una comunità? Non si può sempre giustificarsi dicendo che  non è un problema solo di Legnano. Qualcuno dovrà pur dire basta. Si tratta di senso di responsabilità. 

Lasciate stare gli slogan, la realtà è più forte, venite qui in via Carlo Porta al confine d’Italia. Qui c’è bisogno della scopa, ma anche della paletta perché c’è tanta spazzatura. C’è bisogno che le Forze dell’ordine facciano i dovuti controlli e mettano fine a questo far west. Ma occorre anche che il comune e L’Aler si assumano le proprie responsabilità e, oltre a multe e avvisi vari, facciano qualcosa per la nostra comunità. 

Mia nonna mi ha insegnato che dal letame possono nascere fiori profumati, ma per farlo ci vogliono persone come lei di buona volontà.

Carlo Porta dava voce ai poveri attraverso la poesia, allora fate come lui seminate un po’ di poesia, ma riprendetevi la spazzatura ed il degrado.

Un residente

 

 

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