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Crsi Nms Nerviano: dopo la procedura di licenziamento BioNerviano anticipa il piano di ristrutturazione

Il fondo cinese PAG accelera sul ridimensionamento del polo di ricerca oncologica. Sindacati e istituzioni al lavoro per salvaguardare posti e competenze

Cento posti di lavoro a rischio alla NMS di Nerviano, inizia lo stato di agitazione

Nerviano Medical Sciences ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 73 lavoratrici e lavoratori su un totale di 123 dipendenti. Come se non bastasse c’è anche l’intenzione, da parte dell’azienda, di anticipare anche la procedura di ristrutturazione per BioNerviano, inizialmente prevista per il 2026. Un doppio fronte che preoccupa sindacati, istituzioni e soprattuto i ricercatori coinvolti: da anni impegnati in quest’importante centro italiano per la ricerca oncologica in crisi a causa delle decisioni del suo azionista di maggioranza, il fondo cinese PAG, che ha annunciato lo smantellamento della ricerca a Nerviano e il trasferimento di alcune attività.

A preoccupare maggiormente è che l’azienda ha dichiarato di non voler utilizzare gli ammortizzatori sociali per gestire la crisi. Intenzione espressa al primo incontro svolto all’inizio di settembre ad Assolombardia. Tavolo quest’ultimo, che sarà riunito nuovamente martedì 16 settembre: «Stiamo attendendo quest’incontro per poter incontrare la proprietà e ribadire il nostro dissenso» afferma Daniele Calcaterra della Cgil Ticino Olona insieme agli altri rappresentanti sindacali di Cisl e Uil.  Sul tavolo, la possibilità di ridurre il numero dei licenziamenti, promuovere uscite volontarie o accompagnamenti alla pensione. In parallelo è attivo anche un tavolo tecnico in Regione Lombardia, con la partecipazione delle sigle confederali.

La vertenza coinvolge l’intero polo della ricerca oncologica di Nerviano, realtà strategica a livello nazionale. Mercoledì 3 settembre è partita formalmente la procedura per la NMS. La legge prevede 45 giorni di confronto sindacale e 30 di fase amministrativa, prima della chiusura del processo. Nel frattempo, la proprietà ha comunicato la volontà di avviare già entro fine settembre anche la ristrutturazione della controllata BioNerviano. La decisione, inattesa per i tempi, ha aggravato ulteriormente il quadro della situazione. «L’obiettivo è salvaguardare non solo i posti di lavoro ma anche la continuità di un centro di eccellenza nella ricerca farmacologica – affermano i sindacalisti al lavoro per arrivare a un’intesa-. La situazione resta aperta e delicata, con riflessi che potrebbero allargarsi anche ad altre realtà del comparto».

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Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Settembre 2025
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