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Banca e lavoratori, sindacati: «C’è bisogno di una banca a misura dei bisogni reali dei clienti»

Sono stati oltre 400 (ndr 417) i sindacalisti che hanno votato all’unanimità la piattaforma di rinnovo del Contratto Nazionale dei bancari nell’asse Legnano-Castano Primo-Magenta-Abbiategrasso e Comuni limitrofi

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Concluso il percorso assembleare sulla Piattaforma di Rinnovo del CCNL ABI. Al lavoro dieci assemblee unitarie, di tutte le Organizzazioni sindacali del settore (Fisac Cgil, Fabi, First Cisl, Uilca, Unisin), in alcuni dei principali Gruppi bancari presenti nei territori del Ticino-Olona. Il progetto ha visto la partecipazione di tante/i lavoratrici e lavoratori della categoria, part time e full time. «Sono stati oltre 400 (ndr 417) i sindacalisti che hanno votato all’unanimità la piattaforma di rinnovo del Contratto Nazionale dei bancari nell’asse Legnano-Castano Primo-Magenta-Abbiategrasso e Comuni limitrofi – spiegano dalla Cgil -. Importante partecipazione a questo primo giro di assemblee che consolida le richieste contenute nella proposta di rinnovo che è, in questo periodo particolarmente difficile, un vero atto politico»,

I lavoratori del settore rivendicano una banca al servizio del Paese, libera dalle pressioni commerciali, a misura dei bisogni reali dei clienti e delle comunità, presente nei territori, a presidio della legalità e a sostegno della occupazione. «Obiettivo del rinnovo è contribuire a rilanciare il settore, dandogli un futuro e nuove prospettive – spiegano i sindacati -. Il salario, a fronte di una inflazione cresciuta a dismisura, che bisogna recuperare per redistribuire in categoria la produttività alla quale lavoratrici e lavoratori hanno significativamente contribuito e che sta portando a chiusure di bilanci straordinari con compensi e dividendi spartiti tra manager e e azionisti. Esiste un problema etico e sociale, sanitario, quello delle pressioni commerciali per la vendita di prodotti non sempre adeguati ai profili e ai bisogni della clientela.

Il lavoro e l’innovazione digitale.

I cambiamenti e i processi di riorganizzazione tecnologica devono essere contrattati in anticipo: organizzazione del lavoro, riorganizzazioni, algoritmi che sottendono a qualsiasi scelta commerciale e di gestione del personale.  «Le scelte di copertura o abbandono di un territorio – affermano in sindacati -, quella desertificazione che stiamo osservando preoccupati anche nel nostro tessuto dove alle chiusure degli sportelli, nei paesi e nelle periferie, si sta aggiungendo la chiusura degli sportelli bancomat: disservizio sociale e accentramento nei centri di paesi e città di servizi essenziali con le conseguenze urbanistiche e viabilistiche che osserviamo quotidianamente (locali vuoti, traffico in direzione centro, parcheggi a pagamento). Le assemblee sono state, nei fatti, un primo momento di ‘mobilitazione’ di lavoratrici e di lavoratori del settore bancario che da sempre nella storia del Paese, anche durante la recente pandemia, hanno dimostrato, e non senza enormi sacrifici, di essere una componente essenziale ai servizi della popolazione e delle imprese».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Luglio 2023
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