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Bollette da pagare? Ci pensa il maggiordomo aziendale

E' solo uno dei benefit introdotti grazie al progetto di conciliazione attivato in aziende del territorio...

Convenzioni con nidi ma anche servizi lavanderia e il maggiordomo aziendale per svolgere le faccende domestiche dei dipendenti. Conciliare vita e lavoro non è un obiettivo futuristico. Nell'Alto Milanese sono 15 le piccole-micro aziende che hanno partecipato con successo al progetto "La conciliazione innova la piccola impresa" promosso da ATS (ex ASL Milano 1) e coordinato dall'associazione Irene. 

Venerdì 13 gennaio, sono stati gli imprenditori stessi a spiegare, durante il convegno a Leone da Perego, come la conciliazione abbia portato, dopo due anni si sperimentazione, benefici nello loro aziende. Tanto che l'intenzione è quella di proseguire il cammino intrapreso, anche se i fondi a disposizione per sviluppare i progetti presentati sono ormai terminati. Tali fondi sono stati erogati attraverso un bando finanziato da Regione Lombardia e dipartimento Pari Opportunità. 

«Sono qui a testimoniare che la conciliazione non è un costo», le parole di Brunella Agnelli, titolare di una piccola azienda che elabora buste paga. Grazie al progetto è stato possibile introdurre un servizio di stireria, sgravando il lavoro domestico alle dipendenti, e implementare lo smart job con l'opportunità di lavorare da casa. Questo in un'azienda dove già erano stati avviati numerosi part-time, un counselor interno e altre iniziative per agevolare il benessere, anche fisico, dei lavoratori e delle lavoratrici. 

Semplificare la vita ai dipendenti è un'esigenza anche per chi opera nel settore agricolo. Nel parco sud Milano la titolare di una micro azienda con 80 ettari di terreno ha utilizzato i fondi per ristrutturare alcuni appartamenti di una cascina e permettere ai lavoratori di vivere nell'ambiente di lavoro, offrendo loro anche spazi verdi per fare giocare i propri figli. Aperto inoltre uno sportello per aiutare gli agricoltori, in questo caso stranieri, a svolgere pratiche burocratiche. Un altro inprenditore ha permesso ad un suo dipendente di prendere la patente, concedendogli ore per studiare e altre agevolazioni.

Stefania Temporiti, socia di un'azienda meccanica a Mesero, ha invece deciso di puntare sul benessere dei 27 operai promuovendo nell'arco di 3 mesi incontri con fisioterapisti e nutrizionisti: «I nostri dipendenti lavorano sempre in piedi ed è fondamentale operare in modo sicuro con la corretta postura mantenendo un buono stile di vita».

Interessante anche l'esperienza di Redimec, azienda di Settimo Milanese nel settore delle traduzioni, che ha introdotto un Baby Park per i figli delle dipendenti mamme, un servizio di lavanderia-stireria durante la settimana e uno di pulizie a casa un giorno a settimana. Servizio di stireria anche alla Ruota onlus di Parabiago dove si sta valutando di attivare un gruppo di acquisto solidale. Altre aziende hanno richiesto il maggiordomo aziendale che in due mezze giornate si occupa di eseguire tutte quelle pratiche, come il pagamento delle bollette, che toglierebbero tempo libero al lavoratore. Forse il benefit più ambito. 

Due infine gli accordi sindacali e un accordo territoriale sulle politiche di welfare di secondo livello portati a termine. Qui un articolo che spiegava l'accordo

«La fine di questo progetto corrisponde ad un nuovo inizio», è stato l'auspicio dell'assessore alle politiche sociali di Legnano, GianPiero Colombo. 
 
 I Partner del progetto: Piano di zona ambito del Legnanese, 11 comuni, Città metropolitana di Milano, Afol Ovest Milano, A.P.I, Ass. Irene, Cgil Ticino Olona, Cgil Milano, Cisl Milano Metropoli, Uil CST Milano-Lombardia, Confartigianato Imprese Alto Milanese, Confederazione Italiana Agricoltori Milano, Confindustria Alto Milanese, Confcommercio. 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Gennaio 2017
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