Quantcast

Operazione “Lecke”, la piazza di spaccio era l’Alto Milanese

I dieci fermati, tutti del Legnanese, rubavano gasolio per andare ad acquistare droga all'estero da vendere a studenti e adulti tra Legnano, Castellanza e Busto Arsizio.

Rubavano gasolio per andare ad acquistare droga all'estero da smerciare nelle piazze dell'Alto Milanese. Sono in tutto dieci le persone (tra i 20 e 45 anni) fermate per furto in abitazione, in azienda e spaccio di stupefacenti: di queste, due sono risultate residenti a Legnano, sei a Parabiago, una a San Vittore Olona e una a Cerro Maggiore

È questo il bilancio dell'operazione "Lecke" conclusa all'alba di martedì 23 ottobre con l'esecuzione da parte dei militari della Compagnia dei Carabinieri di Busto Arsizio delle 10 ordinanze di custodia cautelare. Un risultato di rilievo che conferma la penetrazione della criminalità albanese nel territorio del Legnanese. In totale sono 29 i capi d'imputazione e 19 gli indagati. Fra i 10 fermati  9 sono associati in carcere ed uno avrà l’obbligo di presentarsi periodicamente alla polizia giudiziaria

INDAGINE – L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, è iniziata nel 2015 a seguito di un furto di 600 rotoli di stoffa tra pizzi e ricami in un capannone a Cuggiono. In questi anni i carabinieri, coordinati del pm Nadia Calcaterra, hanno raccolto indizi importanti per la riuscita dell'operazione, la cui dinamica è stata illustrata dal procuratore della Repubblica Gianluigi Fontana alla presenza del colonello Claudio Capello del Provinciale di Varese e del capitano Marco D'Aleo, a capo della Compagnia di Busto Arsizio. Attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche i militari hanno ricostruito gli articolati movimenti del gruppo criminale operava nelle province di Varese e Milano e vantava frequenti e costanti collegamenti con soggetti di spicco della criminalità albanese in Italia.

LA STOFFA RUBATA –  I 600 rotoli rubati nel 2015 a Cugionno vennero nascosti in un capannone a Castano Primo. Un nascondiglio trovato da complice italiano. Solo che la refurtiva è stata misteriosamente trafugata. A questo punto i malviventi hanno minacciato il proprietario dell'immobile sospettando che fosse lui l'autore del furto. Il complice della banda, vedendo che la situazione stava degenarando e temendo per la sua incolumità, ha deciso di raccontare, in via confidenziale, ciò che sapeva ai carabinieri. Da qui è stata avviata l'indigine.

FURTI – Gli indagati nello specifico hanno effettuato 25 furti. Gli inquirenti stimano sia superiore la quantità di furti effettuati. Nella maggior parte dei casi accertati è stata sottratta benzina dai mezzi del parco auto di diverse aziende del territorio. I colpi sono stati effettuati a Parabiago, Uboldo, Saronno, Lainate e Arluno. Per tre volte è stata presa di mira l'abitazione di un'anziana parabiaghese risultata poi la vicina di casa di uno degli arrestati. Nell'arco di pochi mesi, i balordi hanno rubato alla vittima gioielli, denaro e monete da collezione. Nel lungo elenco appare soltanto un unico colpo fallito, ossia quello registrato a Rho. 

MODUS OPERANDI – La strategia d'azione non è mai cambiata.  La benzina veniva, per l'appunto, utilizzata per raggiungere in auto località europee (Germania, Olonada e Spagna) dove venivano effettuate trattative per l'acquisto di cocaina e marijuana. Sostanze stupefacenti che venivano poi vendute a studenti e adulti tra Legnano, Castellanza e Busto Arsizio.

L'organizzazione è risultata attiva sul territorio del Legnanese da diversi anni. Proprio nel 2014 i carabinieri avevano intercettato un corriere che stava trasportando cinque chili di droga. All'epoca, i militari e il pm Calcaterra, non trovarono estremi per approfondire la questione. Con l'avvio dell'operazione "Lecke", gli inquirenti scoprirono che quell'anonimo corriere era di fatto un componente della gruppo criminale. 

AMNÈSIA – I malviventi volevano introdurre sul mercato locale anche la nuova droga Amné o Amnèsia. Sostanza meglio conosciuta tra i giovani come "la droga della camorra" che è a basso costo e procura effetti psicotropi. Il gruppo criminale, infatti, era in trattativa in Svizzera per l'aquisto di questo genere di sostanza. Un affare che non andato in porto. 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi con attenzione.
Pubblicato il 23 Ottobre 2018
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore