(g.s.) – Mentre la famiglia dell'operaio legnanese Mario Gagliano, rimasto vittima di un incidente sul lavoro, chiede chiarezza il pubblico ministero Raffaella Zappatini indaga e la Asl ha posto sotto sequestro il micidiale macchinario che ha tolto la vita al 57enne.

L'uomo, che la sera di lunedì 5 maggio, si era recato al lavoro, per motivazioni ancora da chiarire, è finito all'interno dell'enorme macchina da tessitura. Una terribile fine per l'operaio conosciuto in città e amante del calcio: Mario infatti, anni fa, aveva ricoperto l'incarico di dirigente del settore giovanile dell'accademia Legnano squadra presieduta da Letterio Munafò attuale patron dell'Atletico Legnano. 

Sconvolti dalla raccapricciante notizia le persone che lo conoscevano lo hanno ricordato come una brava persona, gentile e disponibile. Molti poi, hanno commentato: «É la peggior fine che un lavoratore possa fare».

Sono molti i dubbi che stanno attanagliando la famiglia del legnanese la quale intende approfondire la questione sulle misure di sicurezza all'interno dell'azienda.

La Procura di Busto Arsizio e il pubblico ministero Zappatini, intanto, sta indagando per capire quali siano le cause dell'incidente, avvenuto nella ditta a Olgiate Olona, per stabilire se vi sono responsabilità da parte di altre persone. E dare risposta alle numerose domande: come mai l'operaio era solo sulla sua postazione di lavoro? Cos'è successo? Com'è potuto accadere che i meccanismi non si siano fermati e l'uomo sia finito "arrotolato" come un tessuto? E poi, come mai è stato trovato solo diverse ore dopo l'incidente?

La data dei funerali di Mario non si sanno ancora in quanto il corpo è sotto sequestro.