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L’ultimo saluto a monsignor Franco Carnevali

La benedizione funebre è stata effettuata sul sagrato della parrocchia S. Domenico di Legnano

[pubblicita]Intimo e commosso l'ultimo saluto a monsignore Franco Carnevali sacerdote legnanese di 67 anni, responsabile della comunità pastorale della Santissima Trinità d'Amore di Monza, deceduto il 22 marzo scorso all'ospedale S.Gerardo dov'era ricoverato in quanto malato di Covid-19. Oggi, mercoledì 1 aprile, l'arrivo del feretro a Legnano per la sepoltura. La benedizione funebre a cura di don Marco Lodovici è stata tenuta alle 10, sul sagrato della parrocchia S. Domenico.

Nei giorni scorsi, il fratello Marco aveva postato un commosso ricordo che ripropiamo in segno di adesione al lutto anche da parte nostra: "Caro Franco (don Franco), fratello mio,
In queste ore che trascorri qui a Busto Garolfo, prima del viaggio verso la tua eterna dimora, mi passano per la mente le immagini di tutta una vita.
I ricordi dell'infanzia, dei giochi (e tu a calcio vincevi sempre), delle liti e delle tante cose belle condivise in casa e all'oratorio.
Ricordo la tua entrata in seminario, che lasciò vuota la camera che condividevamo e poi il tuo cammino da prete che, con tutta la famiglia, abbiamo seguito, anche fisicamente, nelle varie tappe.
Ma quello che più ci mancherà è la tua presenza nelle occasioni belle e tristi della vita. E soprattutto le sere della domenica in cui cercavi di essere sempre a casa nostra, per un po' di festa e per condividere le gioie e le ansie della nostra famiglia, spesso insieme ai tuoi nipoti che tanto amavi e che ricordavi in ogni occasione.
Troppo presto e improvvisamente te ne sei andato, lasciando un vuoto incolmabile.
Immagino il tuo passaggio all'al di là come lo vissi parzialmente io tanti anni fa (1994) durante un temporaneo arresto cardiaco.
Mi incamminai su una strada, accompagnato da una musica bellissima, umanamente non riproducibile, verso una moltitudine di persone che mi attendeva in fondo, immerse in un bagliore arancione. Andavo in pace e tranquillità, quando Fiorisa, seduta su un bellissimo prato verde, insieme ai nostri tre piccoli figli, mi rese la mano fermando il mio cammino. Mi svegliai tra le lacrime. Sono ancora qui.
Ecco, tu quella strada l'hai percorsa tutta e io immagino che da quel gruppo di persone, da quella luce là in fondo, ti siano venuti incontro mamma Milea e papà Achille per portarti con loro.
Ora sei di là, in un posto che io non ho ancora conosciuto, ma che penso bellissimo. Ed è da là, dove ora tu sei, che ti chiediamo di proteggere il cammino della tua famiglia, dei tuoi nipoti e di tutti quanti (e sono tantissimi) che ti hanno incontrato lungo le strade della vita.
Buona eternità, Franco!"

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Aprile 2020
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