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San Giorgio, serata dedicata ai cambiamenti climatici

Video, testimonianze ed interventi in una serata dedicata ai cambiamenti climatici ed alle comunità locali

Cambiamenti climatici e comunità locali protagonisti in sala consiliare a San Giorgio su Legnano, in una serata organizzata da ACLI, ANPI ed Eco Istituto della valle del Ticino con il patrocinio dell’assessorato alla cultura.

«Quattro anni dopo il grido d’allarme lanciato da Papa Francesco con l’enciclica "Laudato si'" – ha sottolineato il presidente ANPI Roberto Mezzenzana introducendo la serata –, i giovani di tutto il mondo hanno raccolto il testimone, ricordando ai governi che invece di interrogarci di come sarà il futuro dovremmo provare a cambiarlo».

[pubblicita]E proprio le testimonianze dei giovani hanno dato il via alla serata, con il video realizzato da Alessia Monzani dell'Istituto Mendel di Villa Cortese in occasione del "Friday for Future" – la manifestazione organizzata in occasione della giornata mondiale del cambiamento climatico e nata dall'esempio di Greta Thunberg – e il messaggio di Gabriele Vezzaro, che aveva partecipato alla giornata.

«Il fenomeno dei cambiamenti climatici è ormai riconosciuto dalla comunità scientifica come il problema più rilevante del pianeta, nel presente e nei prossimi decenni – ha spiegato entrando nel vivo dell'argomento Mario Agostinelli, portavoce del "Contratto mondiale per l’energia e il clima" e membro della presidenza del comitato nazionale "No al nucleare, sì alle rinnovabili" –. Sarà un tema che condizionerà la politica e l’economia dei prossimi anni, al quale si orienterà la ricerca tecnica e scientifica, ma anche la cultura e le strategie sociali».
Diverse le proposte avanzate dal relatore per attenuare i pericoli e provare ad invertire la rotta: cancellare i sussidi ai fossili, fermare la costruzione di nuove centrali a carbone, istituire una carbon tax, almeno nei paesi maggiori emettitori, sostituire i fossili con le rinnovabili, progettare l’economia circolare, prevenire i rischi del cambiamento climatico, sostenere l’azione culturale e una migliore educazione sul rapporto tra vivente e natura, ridurre gli spostamenti non essenziali e privilegiare i mezzi pubblici o la bicicletta, risparmiare energia e scegliere una fornitura elettrica da fonti rinnovabili, fare attenzione nei propri gesti quotidiani come produrre meno rifiuti, differenziare i restanti e non sprecare acqua o cibo, ridurre il consumo di carni rosse.

[pubblicita]Ad Oreste Magni, presidente dell'Ecoistituto della Valle del Ticino di Cuggiono, invece, il compito di parlare delle iniziative da organizzare a livello locale. «Credo che un primo passo sia renderci conto che per quanto piccoli, per quanto diversi, per quanto periferici – ha spiegato –, siamo tutti parte di un grande movimento che seppure invisibile ai sistemi di comunicazione, sta crescendo in forme nuove, inclusive, non gerarchiche, orizzontali. Movimento che talvolta incide sui cambiamenti di rotta nelle scelte dei decisori politici, a partire dai livelli locali. Se ci pensiamo bene sono questi i livelli che da sempre sono all’origine dei cambiamenti. Perché questi avvengono sempre così. Dal piccolo al grande, dal basso verso l’alto. Anche se spesso noi per primi non ce ne rendiamo conto. Avvengono perché oltre alle necessarie mobilitazioni, esempi virtuosi sono messi in campo, dimostrano che quello che ieri sembrava utopia è cominciato a diventare realtà, concretezza, riesce a contaminare, a diventare comportamento diffuso e a determinare cambiamenti istituzionali. […]. Se siamo nella angosciante situazione denunciata chiaramente nella "Laudato si" è evidente che gli interessi economici, finanziari, quelli del profitto a breve, del saccheggio dei beni comuni, della mancanza di una reale visione capace di futuro hanno segnato e stanno segnano fortemente le scelte dei decisori politici ai massimi livelli. Ma la coscienza di questo ci deve spingere in uno sforzo rinnovato, che faccia emergere che ognuno di noi, anche se piccolo, anche se periferico, e soprattutto se in rete con gli altri può far sentire la propria voce. In vista di questo vertice, sempre più sta crescendo una mobilitazione capillare, fatta da chi per quanto piccolo (ma attenzione piccolo o grande sono concetti molto relativi) si sta organizzando per far sentire la voce altra a favore del clima, della madre terra, della giustizia sociale. Sarà anche questo un modo per far emergere la presenza di chi quotidianamente è impegnato sui territori nel costruire alternative ai cicli dell’usa e getta – ha concluso il relatore –, delle fonti fossili, per l’economia circolare, per dire basta al consumo dissennato di suolo, per la solidarietà, la pace. Legare le singole vertenze alla battaglia globale contro i cambiamenti climatici significa moltiplicare la forza delle nostre ragioni».
Magni ha poi illustrato il progetto in preparazione, da sottoporre alla "Fondazione Ticino Olona", che prevederà un massiccio intervento nelle scuole, dalla Primaria alla Superiore.

A fine serata, è stata consegnata al vicesindaco Linda Morelli una mozione da sottoporre all’approvazione del Parlamentino sangiorgese, che impegna il sindaco «a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, a predisporre entro sei mesi iniziative per la riduzione delle emissioni e per l'introduzione di energie rinnovabili, per incentivare il risparmio energetico nei settori della pianificazione urbana, nella mobilità, negli edifici, nel riscaldamento e raffreddamento, sviluppando ulteriormente il progetto di riforestazione urbana già in atto». Sindaco, giunta e consiglio comunale, inoltre, approvando il documento si impegneranno anche ad «intensificare il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione e farsi parte attiva presso il governo e la regione perché prendano provvedimenti analoghi». 

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Giugno 2019
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