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La Lombardia quinta Regione per numero di beni sequestrati alle mafie

E' quanto emerge dal rapporto mafia che prende in analisi l'anno 2017 presentato oggi al Pirellone. I BENI CONFISCATI ALLA MAFIA NELL'ALTO MILANESE

La Lombardia è la quinta Regione italiana per numero di beni e aziende confiscate alle mafie. Il dato, relativo al 2017, emerge dal rapporto sulla presenza della criminalità organizzata presentato oggi, lunedì 11, al Pirellone. Presenti, tra gli altri, anche il prefetto di Milano Renato Saccone, il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti e la presidente della commissione antimafia del consiglio regionale Monica Forte. La regione ha commissionato e finanziato all'Osservatorio sulla criminalità organizzata dell'Università di Milano (Cross) il rapporto. Lo studio è stato fortemente voluto dalla direzione sicurezza della giunta regionale e dalla commissione antimafia del Consiglio regionale lombardo.

[pubblicita] «La conoscenza del fenomeno mafioso è un presupposto indispensabile per poterlo combattere il commento dell'assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato –, perché solo con una chiara e puntuale chiave di lettura della sua complessità si possono individuare le necessarie politiche di intervento». E se ormai il fenomeno non è più legato solamente alle mafie nostrane, i settori di interesse della criminalità organizzata – come ha ricordato De Corato – vanno dai più tradizionali commercio, rifiuti, ciclo del cemento e filiera ortofrutticola, ristorazione alle più recenti penetrazioni nel settore sanitario e in quello turistico. «Le aree sotto traccia – ha puntualizzato l'assessore – sono quelle su cui è più difficile intervenire: usura, turismo appartamenti e farmacie».

«Da parte di Regione Lombardia e del consiglio regionale è importante non abbassare mai la guardia l'intervento del rhodense Borghetti (PD) – e proseguire nel sostegno di iniziative come quella presentata oggi dall’osservatorio Cross: il nostro obiettivo è sconfiggere le mafie e per raggiungerlo bisogna conoscerle e studiarle».

E l'Alto Milanese non rimane esterno alla lotta alle mafie e alla confisca (e rinascita) dei beni della criminalità organizzata. Nel nostro territorio, al 2018, erano decine le strutture sottratte alla malavita. Alcune hanno già trovato un nuovo utilizzo con fini sociali, altre sono ancora in attesa di voltare pagina.


Immagine di copertina: il muro di 70 mq ricoperto con i nomi delle 950 vittime innocenti cadute per mano delle mafie realizzato dai ragazzi a La Tela di Rescaldina.

Redazione
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Pubblicato il 12 Marzo 2019
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