Una foto di Vittorio Barbanotti durante il suo viaggio, prima dell'infortunio.

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Dopo appena nove giorni dalla partenza, stop forzato per Vittorio Barbanotti. Ieri, domenica 17, il ciclista 65enne che è saltato in sella alla sua bici da Rho per raggiungere Strasburgo e sensibilizzare istituzioni e cittadini riguardo il tema dei diritti umani, ha avuto un incidente mentre si dirigeva a Serravalle Scrivia (Alessandria). Barbanotti è caduto dalla sua bicicletta procurandosi una brutta distorsione al polso destro e la rottura di un osso della mano sinistra. Nonostante la sua voglia di andare avanti e raggiungere la meta, i medici hanno parlato chiaro: serve riposo.

A malincuore il 65enne ha dovuto obbedire. La Pedalata Longa per i diritti umani sarà quindi un po' più "longa", almeno in termini temporali. Barbanotti, presidente del Comitato diritti umani di Milano, infatti, non intende rinunciare alla sua avventura. Appena si sarà ripreso e una volta passato l'inverno, salirà di nuovo sui pedali in direzione Strasburgo, città sede del Parlamento Europeo. Lo scopo della sua impresa sulle due ruote è proprio quello di richiedere alle istituzioni europee di introdurre nelle scuole l'insegnamento dei diritti umani per combattere violenza di genere, omofobia, bullismo, razzismo e sfruttamento minorile.

«La delusione e la rabbia legate a questo stop forzato ci sono – si racconta Barbanotti -, ma ancora più forte è il mio desiderio di non arrendermi e di arrivare a Strasburgo. Desidero fermamente portare avanti la mia iniziativa per i diritti umani». L'idea è quella di ripartire con la Pedalata Longa nella primavera 2018, magari proprio da Serravalle Scrivia.

Prima dell'incidente Barbanotti ha attraversato la pianura padana facendo tappa a Novara, Santhià, Torino, Asti, Alessandria, Tortona e, infine, Serravalle.