Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria e Italia. Coinvolgeva addirittura sei Stati il traffico internazionale di carburanti sgominato dalle forze dell'ordine di Bolzano, in collaborazione con la Polizia tedesca e ceca e l'agenzia delle dogane e del monopolio. Una frode transalpina, che vede coinvolta in primo piano anche Rescaldina. Dalle indagini del procuratore aggiunto di Bolzano risulterebbe infatti coinvolto Marco di Munno, presidente della ASD Rescaldinese Calcio.

Di Munno, che oltre che di calcio si occupa anche di commercio di olii minerali e di prodotti energetici, risulterebbe tra gli italiani fermati a seguito dell'indagine. L'accusa è quella di associazione a delinquere transnazionale finalizzata alla sottrazione dell’accertamento dei prodotti soggetti ad accisa. In carcere, al momento, un ceco, quattro tedeschi e due italiani.

Dalle indagini partite nel 2015, risulterebbe che l'organizzazione internazionale avrebbe agito trasportando dal Nord Europa gasolio in Italia, classificato però come altro liquido (come ad esempio additivi o anticorrosivi a base di gasolio) non sottoposto ad accise. Una volta importato il carburante, gli evasori lo trasferivano in autocisterne più grandi con carburante pagato regolarmente. Gli additivi, così, figuravano come “carburante con accisa pagata” e rivenduti regolarmente, evadendo accise e iva. Il danno erariale stimato si aggira intorno ai tre milioni di euro. Ma l'evasione complessiva potrebbe raggiungere i sei milioni di euro.