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Mafia a Expo e Rho, il sindaco “Situazione preoccupante”

11 arresti per avere favorito Cosa Nostra - Nel mirino le commesse di 4 padiglioni...

La Guardia di finanza, su richiesta del procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia, Ilda Bocassini, ha effettuato undici arresti per associazione a delinquere finalizzata a favorire gli interessi di Cosa nostra, reati tributari e riciclaggio. Al centro dell'inchiesta, il consorzio di cooperative Dominus Scarl specializzato nell'allestimento di stand, che ha lavorato per la Fiera di Milano, dalla quale ha ricevuto in subappalto l'incarico di realizzare alcuni padiglioni per Expo, tra cui quello della Francia e Guinea equatoriale, senza gare.

Tra gli arrestati sono finiti in carcere Giuseppe Nastasti e Liborio Pace, amministratori di fatto della Dominus Scarl, la cooperativa che avrebbe ottenuto lavori per quasi 20 milioni di euro i tre anni dalla Nolostand, società che fa capo alla Fiera di Milano e che si è occupata appunto dell’allestimento dei padiglioni di Expo e di numerosi altri eventi fieristici. 

IL LEGAME CON LA SICILIA –  Il denaro era poi riciclato in Sicilia dove gli indagati avevano legami con la famiglia di Cosa nostra di Pietraperzia (Enna). Il Gico della guardia di finanza ha effettuato un sequestro preventivo per circa cinque milioni di euro. Nell'ambito dell'operazione è stato inoltre intercettato anche un camion partito dalla Lombardia e diretto in Sicilia con dentro, ben nascosti, 400 mila euro in contanti. Il tir era guidato da Pace.

«Garantiremo agli indagati un processo rapido e quindi si procederà con la richiesta di rito immediato e alla trascrizione in tempi brevi di tutte le intercettazioni. Questi arresti dimostrano che anche Cosa Nostra è radicata in Lombardia». Queste le dichiarazioni di Ilda Boccassini, coordinatore della Dda milanese, nel corso della conferenza stampa.

«Ho appreso con grande preoccupazione questa notizia, voglio capire bene cosa e' successo. Penso che questa indagine sia utile per fare luce su zone d'ombra che evidentemente non erano ancora state verificate nella gestione di Expo». Le parole del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti, a margine dell'assemblea di Confcommercio, sulla nuova inchiesta che ha investito Expo.

Il Codacons presenterà costituzione di parte civile nel procedimento penale, in quanto portatore di interessi superindividuali e collettivi di tutti i consumatori/utenti/contribuenti.

NON UN CASO ISOLATO – Negli ultimi giorni, le vicende di mafia hanno visto Rho tristemente coinvolta. Oltre alle vicende odierne, ieri la città di Expo è balzata agli onori della cronaca per le parole di un pentito della malavita. L'uomo avrebbe denunciato l'importanza della "locale" di Rho, fondamentale snodo per il malaffare in Nord Italia. «Il tema ci preoccupa molto – ha commentato il sindaco Pietro Romano -, ma purtroppo non è una novità. La vera novità è l'emergere dell'importanza e della potenza della locale di Rho. Come amministrazione siamo pronti a mettere in campo qualsiasi misura per contrastare il fenomeno, come già abbiamo cercato di fare negli anni scorsi. Che la seduta della commissione regionale antimafia si svolga in via straordinaria a Rho, come proposto dal consigliere Tizzoni, va benissimo. Ogni riflettore acceso per parlare di antimafia a Rho è ben accetto».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Luglio 2016
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