Si è aperta con il discorso di Malala Yousafzai il giorno in cui, la piccola ragazza pakistana appena diciassettenne, ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, la straordinaria serata che i bambini della scuola elementare di Cantalupo hanno realizzato in occasione della Giornata Internazionale per i  diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Credo che nulla più  delle parole di Malala, ferita a 12 anni dalle pallottole dei Talebani e che tutt’oggi si batte per il diritto delle bambine ad avere un’istruzione, possa riempire di senso questa nostra serata” ha affermato il vicesindaco e assessore all’Istruzione e Servizi alla Persona Piera Landoni dopo aver letto i passaggi più toccanti del discorso di Oslo “come ci ricorda Malala i bambini hanno diritti che vanno difesi a tutti i costi e che devono stare in cima ai nostri pensieri di adulti, anche in mezzo alla tragedia e alle emergenze. Un emergenza che la nostra comunità ha appena vissuto e che ha lasciato ferite dentro e fuori le mura delle case e i cuori delle famiglie. Ma come hanno fatto Malala e i suoi amici, dopo essersi rialzati dalle macerie di una guerra feroce, bisogna ancora battersi per porre fine alla negazione di diritti come lo studio, il gioco, la pace. Una serata realizzata dai bambini di Cantalupo, un raggio di sole dopo giorni di paura e ansia, per sancire un ultimo importante diritto: quello di ritornare alla normalità”.

Presenti alla serata anche il sindaco Teresina Rossetti, il direttore scolastico Anna Mennilli, la vicaria Angela Chiara, il corpo insegnante tutto e i genitori e nonni, numerosi, tanto da gremire la sala.

La musica e le voci dei ragazzi hanno invaso la sala dell’’Auditorium di Cerro Maggiore, intercalate dalle parole di Martin Luther King, di Madre Teresa di Calcutta, di Papa Francesco, mentre sullo schermo scorrevano immagini di Pace e di guerra, la marcia di Assisi, i bei colori del nostro pianeta e dell’arcobaleno. Uno spettacolo straordinario, pieno di significati e di estrema attualità. Un abbraccio corale in un momento tanto difficile per l’Europa.