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Corteo del 4 novembre: “Festa della pace”

Cerro Maggiore ha ricordato i suoi caduti e ringraziato le forze armate ...

La festa dell'unità nazionale e delle forze armate, quest'anno, coincide con due importanti anniversari: il centenario dell'ingresso italiano nella Grande Guerra e il settantesimo della fine della seconda guerra mondiale. Cerro Maggiore, come ogni anno, ha ricordato i suoi caduti mercoledì 4 con l'alzabandiera alla presenza dei bambini delle scuole in piazza Concordia e oggi, domenica 8, con il tradizionale corteo per le strade di Cerro e Cantalupo.

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Corteo del 4 Novembre - Cerro Maggiore 4 di 20

"Festeggiando il 4 novembre festeggiamo le forze armate quale fondamentale strumento di difesa della patria, ma soprattutto rendiamo loro onore in quanto hanno donato loro stessi in nome di  ideali che trascendevano ogni egosimo ed ogni individualità: la libertà, la democrazia e la pace come chiave di un futuro migliore per le generazioni a venire – ha affermato il sindaco Teresina Rossetti -. Oggi è il momento per dire grazie a tutte le donne e gli uomini dell'esercito, della marina, dell'aeronautica, della guardia di finanza, della polizia di stato , della protezione civile, della polizia locale".

Accanto al primo cittadino, autorità militari, civili e rappresentanti delle associazioni. Due corone commemorative sono state poste ai monumenti ai caduti e nei cimiteri di capoluogo e frazione.

"Il nostro pensiero – ha concluso il sindaco Rossetti -. va a tutte le vittime di guerra, a tutte le donne e gli uomini che hanno visto i loro cari straziati dalla fame, dalla fatica e dalle malattie che ogni conflitto porta con sè, a tutti i militari caduti, anche in quest'ultimo anno di servizio, e alle famiglie, ai nostro marò Massimiliano e Salvatore perchè si concluda la loro dolorosa vicenda e possano tornare a casa, a tutte le vittime delle tante guerre civili, religiose ed economiche, che ancora oggi continuano a mietere vittime e causare la fuga di milioni di persone dalle propria terra, ai migliaia di profughi e rifugiati, ai migranti uomini, donne e bambini in fuga dalle guerre e dalla fame che trovano la morte nelle sabie del deserto in Niger e in Algeria o in quell'enorme bara che è oggi il Mediterraneo, ai nostri concittadini e concittadine, nonni e bisnonni, figli della nostra comunità, i cui nomi sono incisi nel marmo e nella memoria di questo nostro territorio per aver pagato il loro debito di sangue per il bene e la libertà di questo Paese. Questo per noi è il senso vero della celebrazione di oggi: una festa di pace e uno stringersi commossi nel ricordo di quei caduti che ci hanno mostrato con il loro sacrificio la strada giusta da seguire: quella dell'incontro, della condivisione, del dialogo".

Redazione
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Pubblicato il 08 Novembre 2015
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