400 fusti di vernice abbandonati: “Indagini alla CSI”
Più di un anno di indagini - Si è risaliti a committente e responsabili grazie ai provini serigrafici di stampa colore...

Più di anno di indagini. Tanto ci è voluto al personale dell’Ufficio Ambiente e Territorio della Polizia Locale di Rho e Ufficio Ecologia, per scoprire e mandare a giudizio i responsabili dell’abbandono incontrollato di oltre 400 fusti di vernici e scarti di lavorazione industriali sul territorio rhodense in località via De Gasperi.
I fusti erano stati scaricati abusivamente nella notte di martedì 5 marzo 2013. Individuati dal personale della Polizia Locale, erano stati recuperati e messi in sicurezza per lo smaltimento. Il Commissario Franco Gardelli, a cui erano state affidate le indagini, si interfacciò con l’unità dei reati ambientali della Procura di Milano coordinati dalla dottoressa Pirotta, avviò una serie di complessi accertamenti.
Le indagini, definite dal Comandante Frisone complesse e degne di C.S.I., partivano dalle sola etichettatura di alcuni fusti di vernice per uso industriale serigrafico, dalle quali si risaliva alle numerose industrie produttrici europee, quindi ai grossisti e successivamente a tutta una serie di clienti dell’hinterlad milanese.
Sentiti questi ultimi, si è riusciti a individuare, grazie ai rinvenuti e sequestrati “provini serigrafici di stampa colore”, ad una famosa pubblicità, quindi al committente internazionale, contattato il quale si risaliva all’agenzia pubblicitaria e a chi quest’ultima avesse affidato il lavoro di stampa vera e propria.
La tipografia, terminati i lavori, aveva regolarmente, come da protocollo di smaltimento rifiuti tossico/pericolosi, affidato ad una ditta terza lo smaltimento degli stessi scari e residui di vernice, per il conferimento in discarica autorizzata; compilando tutti i formulari previsti dal Testo Unico Ambientale.
Però l’azienda, successivamente in stato di decozione e quindi in liquidazione fallimentare, affidava lo smaltimento illegalmente a persone di nazionalità extracomunitaria, che ovviamente non risultando iscritti all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, acquisivano la committenza in nero, poi notte tempo abbandonavano in area verde sul territorio rhodense il materiale tossico.
I responsabili venivano individuati, fermati e interrogati dalla Polizia Locale di Rho, e indagati per l’art. 192 del Testo Unico Ambientale in concorso tra loro; rinviati a giudizio, questo mese a conclusione delle suddette complesse indagini.
Nella settimana, un altro fascicolo di indagine è stato aperto all’Ufficio Ambiente e Territorio, dovuto all’abbandono incontrollato di circa di mezza tonnellata di oli esausti (nelle foto) in zona San Martino, materiale contenuto in fusti, già messo in sicurezza per evitare il rischio di percolamento e successivamente essere recuperato.
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