Sportello anti violenza: 30 donne in soli 2 mesi
Ricorre la festa della donna e la Cgil pubblica dati preoccupanti sul fenomeno forniti dalla Asl Mi1 - Dall’inizio dell’anno“La mia opportunità” ha assistito 30 donne...
Ricorre la festa della donna e la Cgil pubblica dati preoccupanti sul fenomeno forniti dalla Asl Mi1. Ogni anno l’8 marzo si vogliono ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne, ma i dati emersi sottolineano come le discriminazioni e le violenze di cui sono oggetto esistono ancora oggi.
Sono infatti ben 30 le donne che dall’inizio dell’anno si sono rivolte allo sportello “La mia opportunità” di Legnano, delle quali una è stata collocata in comunità con bambini. Tutte donne con un grande bisogno di essere ascoltate.
Nel nostro territorio il tema della violenza di genere è presente e i caratteri si evidenziano come violenza dovuta a maltrattamenti psicologici, psico-economici o psicofisici. Poco meno di due anni fa, nel giugno del 2012, si è consumata a Legnano la tragedia di Stefania Cancelliere, la donne uccisa dal marito con un mattarello, un episodio che ha distanza di anni lascia ancora molto su cui riflettere. Le violenze domestiche esistono tutt’oggi e a dimostrarlo sono anche i dati del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Legnano che ha accolto nell’ultimo trimestre 16 donne provenienti dai consultori dell’Asl Milano 1, pubblici e privati, ai quali si sono rivolti 78 donne nel 2013 e dallo sportello antiviolenza gestito da Mariflò a Malvaglio. E' per questo che da qualche mese è attivo il Codice Rosa dedicato a tutte le vittime di violenza.
Il consultorio familiare riveste un ruolo particolarmente importante soprattutto nella fase di aggancio. Secondo dati raccolti da ottobre 2012 a novembre 2013 da “La mia opportunità”, il 63% delle donne che chiedono aiuto sono di nazionalità italiana, mentre il restante 37% sono di origine straniera. Le fasce di età maggiormente colpite sono quelle tra i 25 e i 39 anni (37%) e quella tra il 40 e i 64 anni (56%). Risulta inoltre che gli autori della violenza sono noti alla vittima e 29 su 41 sono familiari. Il 63% delle vittime non ha inoltre un’occupazione e il fatto di non essere autosufficienti a livello economico crea ulteriori difficoltà nel segnalare il maltrattamento. Di queste 78 donne, il 43% hanno subito una violenza psico-fisica, il 26 % psicologica e il 13 % fisica.
Nell’ambito del VI congresso della Cgil Ticino Olona, tenutosi il 4 e 5 marzo al Cinema Ratti a Legnano è stato consegnato il libretto "Disagio Mascherato" redatto da Vanda Muzzioli della segreteria Cgil con i dati forniti dall'Asl e sopra citati: «Dati molto preoccupanti con numeri in crescita – commenta la sindacalista – che ci devono fare riflettere. Purtroppo la cronaca nera ci mostra gli episodi di violenza come fatti "normali", dobbiamo impegnarci anche sul fronte comunicativo».
Maurizio Stampini, segretario generale Ticino Olona, ha quindi ribadito come «spesso sottovalutata, la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro è aggravata dall’attuale crisi economica, e da un mercato del lavoro che espone le donne ad un maggior rischio di esclusione, ghettizzazione e vulnerabilità».
Almeno un terzo delle donne che lavorano lotta ogni giorno contro gli abusi di potere del capoufficio e le volgarità del collega della scrivania accanto. A volte, non solo emerge un’ostilità maschile, ma può capitare di non essere sufficientemente appoggiate dalle donne. L’importanza di uscire dal silenzio di questo “disagio mascherato” permette di leggere in modo chiaro le molestie sessuali sul lavoro. La Cgil ha sottolineato come l’azione sindacale svolta in questi anni ha contribuito ad inserire all’interno della contrattazione norme per agire sia sulla prevenzione che sulla sconfitta del fenomeno, dotando i luoghi di lavoro di “Codici di condotta” e di personale professionalizzato di riferimento.
Proprio di oggi la chiusura di un'azienda di Corbetta, la Serlog, dove la maggior parte delle lavoratrici sono donne. Qui l'articolo: Arrivano al lavoro e trovano l'azienda chiusa
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