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LA BICI PER INCENTIVARE LA MOBILITA’ DOLCE

A colloquio con i promotori di "Canegrate Pedala", associazione che punta a gfare della bicicletta un mezzo ecologico e non solo di trasporto "povero"...

Nello scorso mese di dicembre è stata festeggiata la nascita di un'associazione canegratese che si propone di promuovere ed incentivare la viabilità dolce, "Canegrate Pedala". Oggi, cerchiamo di conoscerla meglio con alcune domande ai promotori dell'iniziativa.

Come è nata Canegrate pedala?
Canegrate pedala  è nata nel gennaio 2013 per iniziativa di alcuni  amici, tutti con esperienze molto diverse, che dopo mesi di chiacchiere e discussioni fra di loro, hanno deciso di dare vita ad un’associazione ciclo-ambientalista, dalla forte impronta green, associandola da subito alla FIAB che raccoglie attualmente circa 130 associazioni cicloambientaliste in tutta Italia.

Quali sono oggi le maggiori attività che l’associazione vuole  svolgere?
La nostra associazione ha due anime che ritengo altrettanto importanti ed integrate fra loro. C’è l’anima ambientalista, la mission più importante e qualificante della nostra associazione, che si occupa di mobilità ciclabile, incentivando le piste ciclabili, la moderazione del traffico, il bike sharing, i posteggi per le biciclette, le bicistazioni, l’intermodalità dei mezzi di trasporto. C’è poi la sezione che potremmo chiamare cicloturistica, che propone gite e manifestazioni di svago che migliorano la conoscenza dei nostri soci, il senso di appartenenza ed il godimento delle bellezze culturali ed ambientali.

Come valuta la situazione delle piste ciclabili in in generale ?
La Lombardia, e in particolare i nostri comuni della cintura milanese , sono molto indietro nell’incentivare la mobilità dolce, sia rispetto alle inarrivabili città del Nord Europa, sia rispetto a molte città italiane, in particolare dell’Emilia e del Veneto, in cui l’uso della bicicletta ha una tradizione ormai fortemente consolidata.
Per quanto riguarda Canegrate  le piste ciclabili son o ancora  poche,seppur un grande sforzo delle amministrazioni passate sia stato svolto,  il problema  del malcollegamento fra loro le penalizza perchè non raggiungono i centri nevralgici della città. Anche nel resto della Lombardia le amministrazioni pubbliche troppo spesso fanno  annunci di interventi che poi non si traducono in progetti concreti ed efficienti. La rete delle piste ciclabili infatti è scarsa, con qualche maggiore attenzione nelle zone di pianura, in particolare nelle province di Mantova e Cremona, che risentono favorevolmente della tradizione di ciclabilità delle regioni circostanti.

Come sensibilizzare i giovani all’uso della bici? Che cos’è la ciclosofia e come può catturarli?
l'associazione cercherà di coinvolgere le giovani generazioni nell’incentivare la mobilità sostenibile, cosa non facile  perchè si scontra con un’immagine, purtroppo ancora molto forte, dell’uso della bicicletta con mezzo di trasporto secondario, surclassato dai mezzi a motore, che sembrano più adatti allo spirito giovanile. Per questo, ragioneremo sull'iniziativa  del Bicibus, che consiste nel favorire l’uso della bicicletta per raggiungere le scuole, accompagnando i ragazzi da parte di  volontari, cercando  di fare della bicicletta il mezzo di trasporto abituale e non quello del solo giorno della manifestazione. Ma per fare questo sarebbe necessario un forte impegno del comune e di molti volontari. La ciclosofia è un neologismo che cerca di approfondire le motivazioni culturali che devono spingere ad un uso sempre più estensivo della bicicletta per il miglioramento dell’ambiente – basta pensare alla riduzione dell’inquinamento – ridurre il traffico veicolare, favorire un modo alternativo di vivere le vacanze,  tutti concetti che concorrono a migliorare lo stile di vita di ognuno e la vivibilità delle nostre città.

La manutenzione della bicicletta, che progetto avete messo in campo e con quali risultati?

Poichè non ci sfugge quanto sia importante per la sicurezza avere una bicicletta in piena efficienza, Canegrate pedala , programmerà  annualmente alcuni incontri sulla manutenzione della bicicletta.

In tempi di crisi, pedalare fa bene? Perchè?
Purtroppo la bicicletta è vissuta ancora come un mezzo di trasporto “povero” e non ancora, come dovrebbe, un mezzo ecologico ed utile per la salute di chi la usa, ma anche del resto della popolazione; pertanto il maggior uso della  bicicletta, sicuramente documentato in questi ultimi anni, è stato attribuito anche alla crisi economica che l’Europa sta attraversando. Una recente inchiesta de Times di Londra attribuiva proprio alla crisi un maggior utilizzo della bicicletta per raggiungere il posto di lavoro al centro di Londra. Noi vorremmo che la crisi potesse portare ad un ripensamento degli stili di vita, con un incentivo alla mobilità dolce, che poi possa rimanere come abitudini stabile frutto positivo di questi tempi difficili, perchè pedalare fa bene a noi ed all’ambiente, indipendentemente da considerazioni solamente economiche

 

 

Redazione
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Pubblicato il 12 Gennaio 2013
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