Uninsubria rilancia il tessile: università, imprese e formazione per il futuro del settore
Dal tavolo sperimentale promosso con Centrocot e il Centro per l'impiego di Busto Arsizio nasce un modello di collaborazione per valorizzare la filiera tessile e avvicinare i giovani al mondo delle fabbriche

Unire la conoscenza accademica con le esigenze reali del mondo del lavoro. È questo l’obiettivo del progetto “Tavolo sperimentale della nobilitazione su incontro tra domanda e offerta di lavoro”, promosso dall’Università degli Studi dell’Insubria in collaborazione con il Centro per l’Impiego di Busto Arsizio e il Centrocot (Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento). Un’iniziativa che punta a valorizzare il sapere e a tradurlo in opportunità concrete nel settore tessile, un comparto storico del territorio che oggi vive un momento delicato.
Il professor Demichelis dell’Insubria, tra i promotori del progetto, ha sottolineato come questo progetto sia nato senza un obiettivo preciso, ma con la volontà di trovarlo strada facendo. L’importante, ha aggiunto, è che «questo non rappresenti un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso destinato a crescere negli anni».
Elemento centrale è stato il dialogo: «È stato proprio il confronto continuo tra attori diversi a rendere il tavolo efficace e concreto», spiega.
Lavoro in fabbrica da rinobilitare
Un nodo cruciale resta l’atteggiamento dei giovani verso il lavoro in fabbrica. «Molti ragazzi – è stato osservato – associano la fabbrica a un’immagine vecchia, superata. Ma oggi le aziende del tessile sono realtà moderne, tecnologiche, con benefit e condizioni di lavoro che pochi altri settori offrono».
Il direttore del Centro per l’Impiego di Busto Arsizio, Giovanni Cozza, ha espresso soddisfazione per la collaborazione: «Siamo contenti di aver partecipato a un progetto che ci ha permesso di accrescere il nostro bagaglio formativo e di diventare un soggetto ancora più attivo sul territorio».
Cozzi ha inoltre anticipato che, in sinergia con Centrocot:, il 13 novembre si terrà un incontro con Regione Lombardia per informare studenti e cittadini sulle opportunità nel settore tessile.
Dal canto suo, Grazia Cerini, direttrice di Centrocot ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra industria e università: «Questo rapporto ci ha permesso di mantenere viva la filiera tessile territoriale e di valorizzarne la nobilitazione. È un settore in difficoltà, spesso criticato, ma fondamentale per l’identità produttiva italiana».
Un comparto, ha aggiunto, che «ha bisogno di politiche industriali e di sostegno, perché rappresenta un’eccellenza del Made in Italy che non possiamo permetterci di perdere».
Anche Paola Tambani responsabile area formazione Centrocot ha insistito sul ruolo della formazione: «Non si può più parlare di formazione generica. Oggi deve essere “sartoriale”, costruita su misura per le esigenze delle imprese».
Tra i progetti citati figura anche l’IFTS, un percorso pensato per fornire ai giovani competenze tecniche solide e immediatamente spendibili. «Il tessile – ha ricordato – sta affrontando un grande ricambio generazionale, dai tecnici ai direttori. Noi vogliamo dare strumenti e corsi di qualità a chi desidera entrare in questo mondo».
Il punto di vista degli imprenditori
A chiudere l’incontro, la voce di un imprenditore del settore, che ha riassunto le preoccupazioni del comparto: «Stiamo pagando errori di scelte politiche fatte negli anni sull’istruzione. I percorsi tecnici legati al tessile sono stati trascurati, e oggi mancano persone formate in grado di usare macchinari che valgono milioni di euro».
E sulla paura dell’automazione, gli imprenditori rassicurano: «L’intelligenza artificiale non ruberà i nostri posti, ma ci aiuterà a lavorare meglio e con più precisione».
Un messaggio chiaro: il tessile non è un settore del passato, ma una realtà che può ancora generare innovazione, occupazione e orgoglio per tutto il territorio.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.