Cinque anni dopo la firma del primo protocollo sugli appalti, il Comune con i sindacati torna a mettere mano alle regole che governano lavori e servizi pubblici, aggiornando un’intesa nata per contrastare il massimo ribasso e tutelare il lavoro. Un passaggio che segna la continuità di un percorso avviato nel 2020, ma anche la volontà di rafforzare controlli e garanzie alla luce dei cambiamenti normativi e delle nuove sfide che attraversano il mondo degli appalti. L’importante documento che contiene tre linee guida è stato firmato venerdì 19 dicembre, dal sindaco Lorenzo Radice e dai tre rappresentanti sindacali del territorio, si parla di Mario Principe segretario della Cgil Ticino Olona, Luigi Tripodi Coordinatore Confederale UIL per il territorio Legnano-Magenta-Abbiategrasso ed Eros Salvioli segretario della Cisl Milano Metropoli. 

«Il Comune ha definito un modello importante di confronto e lavoro con i sindacati – ha affermato il sindaco Radice -. Sarà mio impegno portare questo aggiornamento nella sede del Patto dei Sindaci così che tutti i Comuni dell’Alto Milanese aggiornino il protocollo già in essere. Mi auguro poi che chi verrà dopo di noi continui su questo solco». Lanzoni della CISL Milano Metropoli durante l’incontro in Sala Giunta ha ribadito: «È importante costruire insieme il lavoro futuro. Il protocollo degli appalti non è un atto banale». Mentre Principe della CGIL Ticino Olona ha sottolineato l’importanza delle tre novità introdotte: «Con questi tre protocolli sottoscriviamo impegni che introducono elementi di grande novità e valore. Parlano di cittadini e accompagnano l’amministrazione nel processo di innovazione tecnologica, con attenzione al tema dell’alfabetizzazione digitale. Perchè il lavoro non è solo un costo». Sulla stessa linea Tripodi della UIL Legnano-Magenta-Abbiategrasso: «Crediamo molto in questi protocolli. Sarebbe bello che la filosofia che li ispira si diffondesse in tutto il territorioe non solo. Quando l’obiettivo è promuovere il buon lavoro, il protocollo sugli appalti diventa uno strumento centrale».

Le novità

Il primo protocollo sugli appalti fu firmato nel 2020 e rispetto ad allora non c’è stato un cambio di impostazione quanto il rafforzamento e l’aggiornamento degli strumenti di tutela. Se all’inizio l’obiettivo era introdurre per la prima volta clausole sociali, applicazione dei contratti collettivi e un sistema di monitoraggio condiviso, oggi il nuovo protocollo si inserisce in un contesto normativo più stringente e punta a rendere quegli impegni più strutturali e operativi. Viene rafforzato il controllo su subappalti e condizioni di lavoro, ribadito il ruolo dell’Osservatorio sugli appalti e valorizzata la qualità del lavoro come criterio centrale nelle gare pubbliche, superando definitivamente la logica del massimo ribasso. In sostanza, il Comune di Legnano ha deciso di consolidare il patto. Il nuovo protocollo si articola attorno a tre linee guida e accanto alla contrattazione sociale e territoriale e al tema della qualità e legalità negli appalti, trova spazio per la prima volta una linea guida dedicata alla digitalizzazione, intesa non solo come innovazione tecnologica ma come processo da governare sul piano sociale e lavorativo. La trasformazione digitale viene così affiancata a tutele, formazione e partecipazione, con l’obiettivo di migliorare i servizi e l’efficienza della pubblica amministrazione senza lasciare indietro lavoratori e cittadini, riconoscendo l’impatto che le nuove tecnologie hanno sull’organizzazione del lavoro e sui diritti.

Linee guida per la contrattazione sociale e territoriale – Il documento definisce il quadro di riferimento per la contrattazione sociale e territoriale tra amministrazioni locali e organizzazioni sindacali, individuando come priorità la tutela del lavoro, il rafforzamento del welfare, l’equità fiscale e lo sviluppo sostenibile del territorio. Le linee guida pongono al centro la qualità dei servizi pubblici, l’inclusione sociale, il sostegno alle fasce più fragili e la partecipazione dei cittadini, indicando la contrattazione come strumento stabile di confronto per governare i cambiamenti economici, sociali e demografici a livello locale. CLICCA QUI PER IL DOCUMENTO

Protocollo sugli appalti – Il protocollo sugli appalti mira a garantire legalità, trasparenza e qualità del lavoro negli affidamenti pubblici, contrastando il dumping contrattuale e le irregolarità. Tra i punti qualificanti figurano l’obbligo di applicazione dei contratti collettivi nazionali di riferimento, l’introduzione di clausole sociali a tutela dell’occupazione e della continuità lavorativa, il controllo sui subappalti e l’istituzione di strumenti di monitoraggio condivisi. L’obiettivo è fare degli appalti pubblici una leva di sviluppo responsabile e di tutela dei diritti. QUI IL DOCUMENTO

Protocollo sulla digitalizzazione– Il protocollo sulla digitalizzazione affronta l’innovazione tecnologica come opportunità di miglioramento dei servizi e della qualità del lavoro, ponendo attenzione agli impatti sociali e occupazionali. Il documento sottolinea l’importanza dell’alfabetizzazione digitale, dell’accesso equo alle tecnologie e della valorizzazione del dato come bene comune, ribadendo al contempo la necessità di tutele per i lavoratori, come il diritto alla disconnessione e il coinvolgimento sindacale nei processi di innovazione. La transizione digitale viene così inquadrata come processo da governare, non solo da subire. QUI IL DOCUMENTO