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Palio di Legnano

La contrada Sant’Erasmo accoglie la sua reggenza, il Palio: una tappa della vita

Tamburi e chiarine hanno guidato il corteo della contrada alla Santa Messa che, come da tradizione, ha ospitato la cerimonia della promessa

Sant'Erasmo

Il bianco e azzurro della contrada Sant’Erasmo hanno colorato l’omonima chiesetta a Legnano per la cerimonia d’investitura della reggenza tenutasi oggi, sabato 13 aprile. Tamburi e chiarine hanno guidato il corteo della contrada alla Santa Messa che, come da tradizione, ha ospitato la cerimonia della promessa.

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A presiedere la cerimonia religiosa il cappellano di contrada don Lodovico Garavaglia, che nell’omelia ha paragonato la vita umana ad un cammino verso una meta: il Paradiso. «”Non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?”, – ha detto il sacerdote, riprendendo un passaggio delle sacre scritture – questa frase ricorda che la vita umana è come un cammino, con un inizio e una conclusione. Il mondo quindi si divide in due parti, da una chi crede che la vita sia da prendere come viene e da lasciare come va, senza un progetto, un programma o un disegno, senza quelle caratteristiche tali per cui ogni azione deve essere valutata e confrontata, come invece fa chi è dall’altra parte. La nostra domanda iniziale allora è questa: noi a che tipo di gente apparteniamo?».

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L’attenzione deve essere anche sulle scelte intermedie che facciamo lungo il nostro viaggio. «Le scelte intermedie che si fanno (durante il cammino della vita) – ha continuato don Lodovico Garavaglia – bisogna vedere se sono in contraddizione o congrue con la meta che si deve raggiungere (il Paradiso), perfino il Palio di Legnano. Ai contradaioli di Sant’Erasmo e al popolo tutto delle contrade si può dire che anche il Palio è una scelta intermedia, dobbiamo vedere però se al tempo stesso diamo a questa scelta la capacità di non essere in contraddizione con la meta, che è il Paradiso».

Il consiglio del sacerdote è quindi di vivere il Palio non perdendo di vista la meta. «Il Palio va vissuto come un gioco serio, – ha concluso il sacerdote – al pari di un lavoro, ma al tempo stesso fatto secondo quelle regole, capacità e possibilità che dicono “questo è un passaggio” del cammino sulla strada che il Signore ci indica per raggiungere la meta».

Prima dell’Eucarestia, a giurare fedeltà ai colori del Corvo per questo anno paliesco sono il gran priore Andrea Clementi, il capitano Fabio Meneghin e la castellana Marta Rimoldi, insieme alla gran dama Marinella Zagato e  allo scudiero Yarin Moroni. Tanta l’emozione tra i contradaioli in festa, accorsi numerosi per festeggiare questo importante evento.

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Pubblicato il 13 Aprile 2024
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