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Associazione Artistica Legnanese, con Filippo Bonzi una presidenza sognatrice, carica di passione e progetti

Il neo presidente: "Mi piacerebbe agire con le capacità organizzative di Rovesti e le passioni sfrenate ed utopiche di Facconi". I programmi fanno riferimento ai 100 anni di Legnano città, con un Premio per le Arti Figurative, una illuminazione artistica della “Ciminiera della Manifattura”, un piccolo Museo all’aperto

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Nella Sala Crespi della Famiglia Legnanese, il nuovo direttivo e la nuova presidenza della Associazione Artistica Legnanese si è presentata ai soci. Il neo presidente Filippo Bonzi ha esordito ringraziando Roberto Trucco, presidente uscente, per quanto fatto negli ultimi anni, la vicepresidente confermata Maria Cristina Limido e tutto il nuovo direttivo che si impegnerà in un periodo non certo facile, in occasione di imminenti appuntamenti in città.

Si è poi presentato leggendo queste riflessioni: “Fabrizio Rovesti ha guidato per venticinque anni l’Associazione con grande dedizione. Una sorta di faro per tutti, perché il suo carisma e la sua preparazione nel mondo dell’Arte classica, moderna e contemporanea sono sempre stati per tutti noi esempi e guide da seguire. A lui si devono grandi Mostre nelle più importanti sedi della città come il Castello Visconteo e il Palazzo Leone da Perego. A lui si devono importanti cataloghi con approfonditi studi della storia dell’arte a Legnano. A lui si devono le numerose conferenze e i numerosi articoli in cui ha regalato a tutti le sue capacità giornalistiche e critiche di persona preparata e profondamente innamorata dell’Arte. Tino Facconi era un grafico e tipografo. Non dipingeva e forse questa “qualità” lo liberava di quell’ego di cui un po’ tutti soffriamo, e guardava all’arte in maniera oggettiva e curiosa. Le nuove tendenze lo affascinavano. Era completamente proiettato nel futuro, senza disdegnare serate in cui si ripercorreva la storia dell’arte. Sentiva l’esigenza di aggiornarsi continuamente sul nuovo e ne trasmetteva le conoscenze ai soci. Stringeva amicizie con galleristi d’avanguardia e quando parlava trasmetteva un grande entusiasmo e un grande amore anche per la creatività più spinta e provocatoria. Ecco, così mi piacerebbe agire da presidente dell’Associazione Artistica Legnanese. Avere le capacità organizzative di Rovesti e le passioni sfrenate ed utopiche di Facconi.”

Si è posto quindi una domanda: “Cosa si aspettano i nostri soci e cosa si aspetta la città?”
“I nostri soci, ovviamente, si aspettano possibilità concrete di poter trovare spazi e tempi dove poter esporre i propri lavori.”

Il presidente ha sollecitato il contributo di tutti quanti in questo tipo di operazione e ha riferito delle imminenti future opportunità, come quella della Sala Veratti di Varese per il prossimo mese dove si sposterà una
rappresentanza dell’ultima manifestazione di successo che è stata “SCOSSA” di Villa Pomini a Castellanza. Ha evidenziato insieme al direttivo nuovi spazi molto interessanti che gravitano più verso il Magentino e si è augurato di poter sempre usufruire dei prestigiosi spazi di Legnano come il Castello Visconteo e le sale del palazzo Leone da Perego.

Ha di seguito letto e presentato le proposte fatte al Comune di Legnano per il Centenario della Città.
1) Portare l’Arte fuori dai muri, magari proprio costruendo o allestendo un muro, possibilmente in mattoni a ricordare quanto questo manufatto sia stato simbolo del trascorso industriale per Legnano, su cui affrancare qualche lavoro artistico come un piccolo Museo all’aperto, tra le vie cittadine o dentro il Parco Castello. Potrebbe essere un primo passo che nel corso degli anni arricchirebbe l’ambiente, la salubrità degli alberi e dei prati con la bellezza e la cultura dell’Arte. Oltre tutto, un muro dedicato all’arte, può essere grande metafora e messaggio “a favore”, in opposizione ai tanti muri che oggi si levano “contro”.

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2) Già nel passato a Legnano si erano avuti esempi di premi e concorsi che potevano illustrare la cultura locale. Ora un premio letterario per la poesia di prestigio come il Premio Tirinnanzi potrebbe essere affiancato da un Premio per le Arti Figurative. Si potrebbe lavorare insieme per attingere alle Accademie delle Belle Arti più prestigiose dove evidenziare giovani talenti e stimolare in questo modo le loro doti e la loro creatività. L’Associazione Artistica Legnanese si propone come primo motore nel promuovere tale iniziativa.

3) Una visione ancora più utopica o trasgressiva, ma che potrebbe essere simbolo di arte e grande faro per la stessa città, potrebbe essere un progetto per una illuminazione artistica, estemporanea per qualche mese, della “Ciminiera della Manifattura” unico simbolo rimasto di vera archeologia che racconta ancora oggi del più grande polo industriale europeo quale era 100 anni fa la nostra Città.”

Bonzi non ha negato le difficoltà che questi progetti possono presentare, ma ha anche ribadito che per il centenario bisogna anche osare e proporre qualcosa che possa dare lustro e visibilità all’Associazione e alla città stessa. Infine, ha auspicato collaborazione con le altre Associazioni di Legnano, in particolare con la Famiglia Legnanese, con il Circolo Fotografico, con Liceali Sempre e ha espresso la volontà di ricercare la collaborazione di forze giovani rivolgendosi in particolare al Liceo Artistico della città.

Redazione
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Pubblicato il 18 Febbraio 2024
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