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Franco Tosi, le parole degli studenti

Commoventi gli interventi dei ragazzi delle scuole legnanesi (Tosi, Bernocchi, Dell'Acqua, Galilei) che tra lettere e scritti hanno ricordato l'importanza dell'esempio degli operai della fabbrica Franco Tosi di Legnano

A Legnano l’80esima commemorazione dei deportati Tosi

Commoventi gli interventi dei ragazzi delle scuole legnanesi (Tosi, Bernocchi, Dell’Acqua, Galilei) che tra lettere e scritti hanno ricordato l’importanza dell’esempio degli operai della fabbrica Franco Tosi di Legnano che si opposero alla violenza e ai soprusi, subendo come conseguenza la deportazione nei campi di concentramento. Di seguito i discorsi degli studenti di terza media.

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A Legnano l’80esima commemorazione dei deportati Tosi 4 di 28

In una poesia di Primo Levi si legge “meditate che questo è stato”, un verso che riflette tutto il valore e l’importanza della memoria: non solo perché ciò che è stato non si ripeta, ma anche e soprattutto per conservare l’orrore che proviamo che non ci fa rassegnare ad una realtà da custodire nel tempo di chi sopravvive.

L’indifferenza e l’oblio sono ancora più gravi di qualsiasi violenza: anche oggi, si fa finta di niente, ci si gira da un’altra parte… affinché questo non possa più accadere occorre non dimenticare che “questo è stato”. E noi, solo conoscendo la storia, coi suoi errori e con le sue conquiste, abbiamo il compito di ricordare che valori come la libertà, l’uguaglianza, il rispetto dei diritti di tutti non devono essere dimenticati. Questo è il senso della nostra presenza qui.


Siamo una rappresentanza degli alunni di terza media della scuola “Franco Tosi”.
Siamo emozionati e onorati di essere qui, oggi, alla Commemorazione dell’ 80° anniversario dei deportati della Franco Tosi e ricordare gli otto uomini: Paolo Arturo Cattaneo, Pericle Cima, Alberto Giuliani, Carlo Grassi, Francesco Orsini, Angelo Sant’Ambrogio, Ernesto Luigi Venegoni, Antonio Vitali, che lavoravano in questa fabbrica e che furono deportati a Mauthausen solo per aver voluto manifestare per difendere i loro diritti. Sette di loro morirono, uno solo sopravvisse, Cattaneo, e fece ritorno a casa.

A breve tutti noi ragazzi delle classi terze della nostra scuola ci recheremo anche a Milano al Binario 21, oggi Memoriale della Shoah, e al Giardino dei Giusti, in quanto ci rendiamo sempre più conto di quanto sia importante conoscere la storia e facciamo nostra le parole di Roberto Cenati, presidente ANPI provinciale di Milano nel 2013: “E’ la conoscenza che rende liberi. Ecco perché noi vogliamo che la memoria sia per tutti conoscenza legata alla storia, per essere liberi e per costruire una società più giusta”


Toccanti e pieni di significato anche i discorsi dei ragazzi delle superiori che hanno avuto la fortuna di partecipare al viaggio della memoria nel campi di concentramento con l’Anpi: «Ho provato paura, ma ero lì per arricchirmi di un fardello da condividere – ha detto un giovane liceale che ha riportato la sua esperienza in un diario -. Ho provato indignazione ma sono tornato a casa con la consapevolezza che fare memoria è un compito di cui dobbiamo farci carico».

Redazione
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Pubblicato il 19 Gennaio 2024
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