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Ai blocchi di partenza la ristrutturazione della ex Casa del Balilla di Legnano

Inizierà lunedì 11 dicembre la riqualificazione della ex Casa del Balilla di Legnano, finanziata dal "Programma innovativo per la qualità dell'abitare"

Inizieranno lunedì 11 dicembre i lavori di riqualificazione della ex Casa del Balilla di Legnano, uno dei tre edifici inseriti da Palazzo Malinverni nel progetto finanziato dal “Programma innovativo per la qualità dell’abitare” insieme alla casa di corte di via Galvani confiscata alla criminalità organizzata e alla ex caserma di via dei Mille.

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La storia della ex Casa del Balilla

La palazzina di via Milano, realizzata in stile razionalista come sede della locale Opera Nazionale del Balilla, fu inaugurata nel 1933 dall’allora presidente dell’Opera Nazionale del Balilla Renato Ricci

Originariamente intitolato ad Arnaldo Mussolini, l’edificio era dotata di una palestra, spogliatoi, uffici e una piccola biblioteca e una palestra per la scherma, oltre alla casa del custode, alla sala riunioni e alla segreteria. Le due grandi terrazze, invece, erano originariamente adibite all’elioterapia.

Dal 1937 al 1943 la struttura ospitò la Gioventù italiana del littorio, organizzazione giovanile fascista in cui confluì anche l’opera nazionale balilla. Con la fine della seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo, poi, la palazzina di via Milano è diventata sede di scuole e associazioni. Da anni, ormai, l’edificio è completamente abbandonato, tanto che ormai mostra evidentemente i segni del tempo.

Dentro la ex Casa del Balilla di Legnano

L’intervento di riqualificazione

Il primo passo per la riqualificazione della ex Casa del Balilla, studiata a quattro mani con la Soprintendenza, sarà la bonifica delle opere in cemento amianto, concentrate soprattutto nella parte esterna della palazzina e in alcune aree interne. Dopo questa prima fase, che durerà circa un mese, inizieranno i lavori di ristrutturazione veri e propri per i quali è prevista una durata di un anno e mezzo circa.

L’intervento, progettato dallo studio Femia, che ha firmato tra gli altri interventi quello per la realizzazione dei Docks di Marsiglia, prevede al piano terra il recupero della palestra e la realizzazione di servizi igienici e spogliatoi con eliminazione delle barriere architettoniche, mentre al piano superiore ci saranno gli uffici dedicati al telemonitoraggio, finalizzati soprattutto la cura di chi abita nelle case popolari, e uffici per società sportive e associazioni. È prevista anche l’installazione di un ascensore.

I lavori, che costeranno complessivamente poco più di 2,5 milioni di euro con un esborso di 80mila euro circa a carico delle casse comunali, restituiranno all’edificio – che sarà collegato al teleriscaldamento – una copertura piana, sulla quale verranno posizionati i pannelli fotovoltaici, e in generale verranno portati avanti all’insegna di una scelta di materiali che riporti la ex Casa del Balilla a quello che era negli anni ’30.

Il cantiere porterà anche alla sistemazione dello spazio antistante l’edificio, che oggi è adibito a parcheggio ma con i lavori tornerà alla sua funzione originaria di piazza per far vivere anche gli spazi esterni, e delle aree di giardino laterali.

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L’amministrazione: “Attenzione alla memoria storica della città”

Ad aprire le porte della ex Casa del Balilla, a pochi giorni dall’inizio della ristrutturazione, è stato lo stesso sindaco Lorenzo Radice, insieme agli assessori Marco Bianchi e Monica Berna Nasca e alla dirigente del Settore Opere Pubbliche Rosalba Russo.

«La logica del PINQUA – ha sottolineato il primo cittadino durante la visitia – è quella di prendere aree della città degradate e farle rivivere anche in un’ottica di inclusione sociale, tant’è che abbiamo condiviso questo progetto che vale 15 milioni di euro con i comuni di Parabiago e Rescaldina, con funzioni che ci tengono in connessione come la parte del telemonitoraggio. Abbiamo potuto fare tutto questo alla luce del protocollo d’intesa firmato con la Città metropolitana di Milano a luglio 2021, che oltre a questo edificio ha interessato anche gli istituti superiori Bernocchi e Dell’Acqua».

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«Il recupero di questa palazzina storica risponde ad un obiettivo di questa amministrazione, ovvero il recupero dei beni identitari – ha aggiunto l’assessore alla partita -: anche questa è una dimostrazione dell’attenzione alla memoria storica di questa città e dei luoghi che l’hanno caratterizzata. Questo lavoro, pur appartenendo ad un altro bando, si integra perfettamente con “La scuola si fa città”: ci troviamo in prossimità delle scuole Bernocchi e Dell’Acqua ed è un punto di passaggio importante nella logica geografica della città, dove mettere insieme gli spazi scolastici delle scuole superiori, il parchetto che già esiste e la riqualificazione di quest’area per poi andare verso l’ex Verri, viale Gorizia e la Canazza».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Dicembre 2023
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