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Crisi Grancasa, il 19 luglio presidio davanti alla sede di Legnano: “Preoccupati per i lavoratori”

Lo indicono i sindacati dopo che l'azienda ha comunicato che i piani previsti non hanno sortito effetti positivi. 300 i lavoratori coinvolti a livello nazionale

Grancasa Legnano

Cresce la preoccupazione delle organizzazioni sindacali per la crisi che coinvolge il Gruppo Grancasa e 300 lavoratori. Nella giornata di mercoledì 19 luglio, dalle 10.00, è stato pertanto indetto un presidio davanti alla direzione della società in via Maestri del Lavoro, 2 a Legnano, dove è presente lo storico punto vendita. All’iniziativa parteciperanno anche le istituzioni locali tra i quali il vicesindaco di Legnano, Anna Pavan, il sindaco di Rescaldina, Gilles Andrè Ielo e di Nerviano, Dabiela Colombo.

LA CRISI GRANCASA

Lo scorso 11 luglio i rappresentanti sindacali di Filcams-Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, hanno incontrato la direzione aziendale di Grancasa Spa e l’avvocato Maurizio Orlando, esperto per la composizione negoziata della Crisi dell’Impresa. Le notizie comunicate non sono state rincuoranti. L’incontro era finalizzato ad un aggiornamento sulla situazione della vertenza del Gruppo, al termine della proroga delle misure protettive nei confronti di tutti i creditori fatto salvo i lavoratori, proroga utile ad assicurare il buon esito delle varie trattative in corso, al fine di realizzare il piano di risanamento.

«Nell’incontro – relaziona Pieralba Fraddanni della Filcams Cgil Nazionale in un volantino che riassume la situazione –  è intervenuto l’avvocato Orlando che ha evidenziato la problematicità della situazione oramai arrivata alla fine della procedura senza che tutti i piani previsti abbiano sortito effetti positivi e con continue perdite nella gestione ordinaria. Rimangono aperte soltanto due situazioni che potrebbero intervenire su una ed unica possibile continuità: la vendita del punto vendita di Vicenza con già un acquirente che attende di perfezionare l’acquisto e la contestuale cessione di alcuni assets (rami commerciali, complessi immobiliari) attraverso manifestazioni di interesse da parte di Aziende della Grande Distribuzione Organizzata. Al momento ci hanno confermato che soltanto un’azienda ha manifestato interesse ma la prima offerta non è risultata, così come formulata, congrua. Ci sarà a breve una nuova offerta che sarà anch’essa sottoposta al vaglio».

In tutto questo, il valore “tempo” gioca però un ruolo preponderante, specie dopo la fine delle misure protettive, con la consapevolezza che proprio le banche – spiegano i sindacati – «non intendono più dare altro tempo, ponendo una serie di veti a partire dalla vendita di Vicenza che potrà verificarsi, a loro insindacabile giudizio, soltanto quando e se, si realizzerà contestualmente anche l’acquisto degli assets aziendali».

Le organizzazioni sindacali hanno «espresso preoccupazione rispetto all’intera vicenda, in relazione al futuro dei circa 300 lavoratori ancora in azienda e di quelli coinvolti nella procedura di licenziamento collettivo ex art.4 e 24 della Legge 223/91 del 6/3/2023, ai quali non potrebbero essere mantenuti gli impegni sottoscritti. La riunione si è aggiornata al giorno 18 luglio alle ore 18,30, sempre in modalità da remoto.

Nella foto di copertina il presidio del 2021 quando già i dipendenti esprimevano forti preoccupazioni sul loro futuro lavorativo

Redazione
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Pubblicato il 17 Luglio 2023
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