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Il saluto di Barbara ai suoi: “I veri martiri non sono gli ammalati, ma i loro cari”

Basilica San Magno stracolma di gente e di affetto per l'ultimo cristiano saluto a Barbara Costa, nota commerciante e castellana vittoriosa della contrada San Magno. Letto dal figlio il suo messaggio prima di essere sconfitta dal male.

barbara costa

Monsignor Angelo Cairati così provato alle esequie di un parrocchiano non lo avevamo mai visto. Oggi, è accaduto nell’ultimo, struggente, cristiano saluto a Barbara Costa, nota commerciante e donna di Palio che lascia l’immagine di una moglie, di una madre esile nella figura ma non nel temperamento, come l’ha definita il nostro prevosto e decano.

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Funerale Barbara Costa a Legnano 4 di 5

In una basilica San Magno stracolma di gente e di affetto, monsignore ha ricordato le diverse visite a Barbara, cogliendo in lei una spiccata personalità, la conoscenza del suo male, la preparazione alla fine con serenità, umanità e fede: «Mi ha fatto sentire davvero prete, ma non quello che si chiama quando una persona non capisce più nulla – così un passaggio nella omelia -. Mi ha concesso di accompagnarla e io sono uscito edificato da quegli incontri. Mi ha colpito molto la sua tranquillità e la sua consapevolezza di “essersi affidata”».

Monsignore, tuttavia, non ce l’ha fatta a leggere il messaggio che Barbara ha scritto pochi giorni prima della sua scomparsa, consegnandolo proprio a don Angelo nel loro ultimo incontro. Se ne è assunto il compito il giovane figlio Davide, in una basilica che, per l’emozione, ha visto tante guance coprirsi di un lacrima.

«Eccoci qui, per questo estremo saluto. Vi scrivo perchè solitamente si tessono le lodi di chi non c’è più. Ma io credo che le cose belle o meno belle se le ricorderanno soprttutto le persone che mi sono state vicine nella malattia. I veri martiri non sono gli ammalati ma i loro cari. E’ per questo che voglio ringraziare la mia meravigliosa famiglia. Non mi hanno mai fatto sentire sola. Ma le figure più importanti sono Daniele e Davide. La mia piccola roccia mi ha dato la forza di non mollare, con le tue coccole, i tuoi abbracci, le tue chiacchiere. Ti ringrazio e ti ricordo che sarò sempre con te a che se non fisicamente. Continua a  crescere così, amore mio. Daniele mi hai fatto da infermiere. Mi sei stato accanto in ogni momento. E che dire, se non che ti ho amato tanto. Per stare nei saluti, non posso dimenticare gli amici più cari e tutti i rosari che mi avete portato. Ne farò un mostra. E un salutone alle donne del basket, siete state favolose con me. Io parto per un nuovo viaggio e vi abbraccio tutti. Barbara».

 

Redazione
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Pubblicato il 14 Luglio 2023
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